Voli separati parla della ricerca interiore e di come questa ricerca si faccia ancora più intensa quando a prevalere sono sconforto e paura. “A volte,” scrive Dubus in una lettera a un aspirante scrittore, “le storie diventano come ombre e luci dello spirito. Ci saranno sempre ombre nella tua vita, ma spero che continuerai a muoverti verso la luce.
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” Questa è la sua prima grande raccolta di racconti, storie delicate e durissime che parlano di rapporti di coppia, di padri e figli, di uomini e donne irrimediabilmente soli, individui fragili e vulnerabili, travolti dal dolore e dalla gioia della vita quotidiana: uomini e donne che escono di casa lasciando le luci accese perché hanno paura di tornare nelle proprie vite. Anche qui, come in ogni sua opera, Dubus ‘diventa’ i suoi personaggi, ci fa sentire la paura, il tormento, il sollievo e, alla fine, ci fa sentire dentro la vita dei suoi personaggi. Adulterio, paura, sogni, amore, peccato: ma ce qui un’innocenza che si annida nel peccato, quasi una nuova innocenza, successiva a quella perduta. In questo Voli separati - uscito per la prima volta nel 1975 -trovano posto alcuni dei più celebri racconti dell’intera produzione dell’autore, come lo spledido lungo racconto che dà il titolo al volume, o la novella Non abitiamo più qui. Quest’ulti-ma, presente anche nell’omonima raccolta edita nel 2009 che riuniva tre novelle a formare un unicum, viene qui riproposta per completezza.
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