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Vincoli : alle origini di Holt

Haruf, Kent

NNE Enne Enne 2018

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È la primavera del 1977 a Holt, Colorado. Edith Goodnough giace in un letto d'ospedale, e un poliziotto sorveglia la sua stanza. Pochi mesi prima, un incendio ha distrutto la casa dove Edith abitava con il fratello Lyman. Un giorno, un cronista arriva in città a indagare sull'incidente e si rivolge a Sanders Roscoe, il vicino di casa, che non accetta di parlare per proteggere Edith. [...]
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    04/11/2021   

    Bellissimo romanzo

    Era da molto tempo che avevo in lista questo Autore e solo ora mi sono decisa. Lo stile è molto scorrevole e leggero. Una prosa piacevole e raffinata, una storia intensa, dura e delicata allo stesso tempo. Concordo con chi definisce Haruf uno tra i più grandi scrittori americani. Un bellissimo romanzo che ci accompagna nella vita della famiglia Goodnough nei primi anni del Novecento. Uno scrittore davvero prodigioso.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    22/03/2021
      

    Prima della Trilogia

    Primo romanzo di Kent Haruf, racconta le storie di Holt a partire dalla fine dell'800. In particolare, le vicende di due famiglie, i Goodnough e i Roscoe, di contadini ed allevatori, nelle lande desolate degli altopiani del Colorado. Quando gli indiani vennero fatti sparire e il governo statunitense assegnò i terreni a chi voleva coltivarli, la vita non era certo facile da quelle parti, con i terreni sabbiosi, poco produttivi, la mancanza di acqua. Padri anaffettivi, sia con i familiari che con sé stessi, tanto letame, tanta polvere. Se nella Trilogia della pianura Haruf ci ha abituato ad uno stile essenziale, asciutto, ma anche pacato, e a storie serene, qui il racconto è più articolato, i toni più cupi, la scrittura più ricca, meno scarna. Ma la lettura è comunque un piacere totale, e i personaggi riescono a entrare nel cuore del lettore e a restarci a lungo. Assolutamente da non perdere.
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  • 6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento
    13/02/2021
      

    PER LE SPIGHE DI GRANO...

    Ancora ad Holt, alle origini di Holt. Siamo ancora a là, in quell’immaginaria pianura dall’orizzonte infinito, protagonista di tutti i romanzi di Haruf, il quale, prima della splendida Trilogia della pianura, ci offre una storia che ha le sue radici in un passato remoto, in una realtà in cui sofferenza, sacrificio, abnegazione hanno la meglio. Le tematiche presentate offrono al lettore uno scomodo scenario familiare: la famiglia è una prigione, è un luogo che chiude, soffoca, comprime. Anche le persone migliori, e i protagonisti sono personaggi positivi, sono indotte a diventare ombre instabili ed evanescenti. Edith e Lyman, sorella e fratello, cresciuti nella Holt dei primi anni del Novecento da un padre anaffettivo e crudele, sono da lui costretti a una vita di privazioni. Attraverso la voce narrante scopriamo i dettagli di una lunga e dolorosa vicenda. Bellissima la traduzione di Fabio Cremonesi.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    04/04/2019
      

    Bellissimo

    Dopo aver letto la " trilogia della pianura" non ho voluto assolutamente mancarlo. E' un libro triste e malinconico. L'ho letto in una giornata e mi sono sentito il cuore stretto in una morsa a leggere di tanta sofferenza e abnegazione. Leggetelo e poi riportate qui le vostre senzazioni, potrebbe essere istruttivo!
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  • 8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento

    Mariacristina Cesa

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    20/01/2019
      

    Meraviglioso

    Difficile per me commentare questo romanzo di Haruf, ottimamente tradotto come sempre da Fabio Cremonesi, senza scadere nell'iperbole. Ho amato questo libro fin dalle prime righe, alquanto inedite per un autore di cui conoscevo lo stile lineare, tranquillo, pacato ed essenziale. In Vincoli, invece, Haruf tiene con il fiato sospeso, snocciola la storia in modo magistrale, rilasciando dettagli e informazioni mano a mano, tenendoci in sospeso e nello stesso tempo tranquillizzandoci. Racconta storie che restano dentro con la leggerezza che ha la vita nel suo scorrere incessante, alternando vita e morte, amore e odio, alti e bassi. Una vera epopea, ricca di personaggi solidi, ben delineati, che si odiano, si amano, si capiscono, ma che a volte non si giustificano. Una voce narrante - affidata anch'essa a un personaggio del romanzo - piena di amore e rispetto ma che, nello stesso tempo resta in qualche modo neutrale lasciando a noi - se vogliamo - il compito di giudicare le scelte dei protagonisti.
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