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Macerie prime : sei mesi dopo

Zerocalcare

Bao Publishing <casa editrice> 2018

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  • 1 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    21/05/2024
      

    degna conclusione del primo volume

    Incollata fino all’ultima pagina. E poi un bel piantone.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    04/12/2023
      

    Un racconto epico ma anche tangibile e reale

    Come sempre Zerocalcare non delude mai nell'affrontare discorsi delicati, quei discorsi che "vanno fatti", con un tocco delicato ma immediato. I suoi tratti e le sue parole vanno dritti al dunque e agiscono quasi come uno specchio in cui riflettersi per riflettere. Semplicemente grazie, Signor Calcare!
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  • 1 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    18/12/2021   

    Secondo e ultimo capitolo di Macerie prime: il tema del fallimento è talmente importante e doloroso che l'autore ha compiuto la (per lui) rara scelta di non limitarsi ad un solo romanzo. Temi delicati e profondi, fusi al solito racconto fantastico e simbolico, trovano una degna conclusione nel finale del fumetto
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  • 11 / 15 utenti hanno trovato utile questo commento
    27/03/2019
      

    Letto subito dopo Macerie Prime prima parte, Zerocalcare si conferma un grande artista!! Questa seconda parte è la conclusione perfetta di Macerie Prime!! Libro consigliatissimo!!
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  • 15 / 18 utenti hanno trovato utile questo commento
    08/09/2018
      

    Zerocalcare non si smentisce nemmeno questa volta, ennesimo capolavoro! Riesce a descrivere un quadro della realtà a volte difficile e triste e allo stesso tempo a strapparti un sorriso
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  • 22 / 22 utenti hanno trovato utile questo commento
    08/06/2018
      

    Un capolavoro in bianco e nero

    In "Macerie prime — sei mesi dopo" l'intero romanzo a fumetti del romano di Rebibbia Zerocalcare si intreccia sul rapporto del protagonista con il suo amico Panda e non più con Armadillo. Entrambi si alternano (nei ricordi e nella realtà) portandolo ad essere più incentrato su se stesso il primo, più aperto nel pensiero verso gli altri il secondo. Come argomento principale, l'amicizia, da cui partono filoni di storia separati riguardo i singoli problemi che ognuno di noi può trovarsi ad affrontare nella vita. Oltre la stessa diffidenza che si crea tra amici che per un motivo o un'altro non si vedono più, il dramma/miracolo della nascita di un figlio (capace di rendere le persone, agli occhi degli altri, distanti e inarrivabili); il chiodo fisso della maternità sfumata ormai persa di vista, a causa del susseguirsi di impegni privati e professionali; la paura per gli errori fatti in gioventù, tanto gravi alle volte da farci minare la serenità del presente; l'enigma della solitudine, tanto irrisolvibile da spingerci a mentire (tanto agli altri quanto a noi stessi) tenendo ogni problema dentro noi stessi. In tutto questo l'idea di essere davvero con la faccia rivolta al muro, da soli, senza possibilità di condividere, aiutare, chiedere aiuto. Ma per l'autore queste sono solamente menzogne di una realtà che così appare in ombra, ma non nelle sue reali sembianze: nei panni di un invecchiatissimo e barbuto Julian Ross, calcare ci dimostra che non è così, e che in realtà «l'importante (nella nostra vita) è capire quali sono i pezzi più importanti, quelli di cui non si può fare a meno, che ti fanno essere quello che sei» e che, come le amicizie vere e sincere, è importante «tenerseli stretti».
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