Estate del 1912 a Brooklyn: i raggi del sole illuminano il cortile della casa dove abita Francie Nolan, riscaldando la vecchia palizzata consunta e le chiome dell'albero che, grandi ombrelli verdi, riparano la dimora dei Nolan. Lo chiamano l'Albero del Paradiso perché è l'unica pianta che germogli sul cemento e cresca rigoglioso nei quartieri popolari.
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Insieme a suo fratello Neeley, Francie raccoglie pezzi di stagnola che si trovano nei pacchetti di sigarette e nelle gomme da masticare, stracci, carta, pezzi di metallo e li vende in cambio di qualche cent. Lungo il tragitto per andarseli a rivendere forse qualcuno le comunicherà il proprio dispiacere perchè una donna così graziosa come sua madre, giovane, di capelli neri e occhi scuri, debba lavare i pavimenti per mantenere la famiglia; qualcun altro forse le parlerà di suo padre Johnny, ragazzo bello e attaccato spesso alla bottiglia; qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull'allegro comportamento di sua zia Sissy con gli uomini. Francie ascolterà, pur se ogni parola le varrà una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poiché lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l'albero che, stretto fra il cemento di Brooklyn, alza rami sempre più alti al cielo.