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2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento24/04/2020
Il "mio" Pessoa
Questo libro mi riporta indietro, molto indietro nel tempo, poiché è su questo libro (allora inedito in Italia), o meglio su due pagine di questo libro, che ho scritto la mia tesi di laurea, discussa in un luglio infuocato davanti alla professoressa Luciana Stegagno Picchio, che aveva i capelli rossi e, del Portogallo, era musa italiana, prima che arrivasse, anni più tardi, Antonio Tabucchi a prenderle, per così dire, il posto... Quando mi misi al lavoro, del "Livro do desassossego" esisteva una sola copia delle edizioni Atica, portoghesi. il resto era in microfilm alla Biblioteca di Lisbona.. Ma torniamo al libro che è tutto un frammento lirico, scritto da uno degli eteronimi di Fernando Pessoa, cioè Bernardo Soares. Un libro che scelsi tra tutti perché inciampai nella breve prosa poetica dal titolo "Nuvens", cioè nuvole, argomento della mia tesi e che mi diede la soddisfazione de 100 e lode. Nelle piccole prose di questo stupendo diario quotidiano di un uomo che vive tutto avvoltolato nella sua mente e da lì parte per lunghi viaggi semi-onirici, oppure soltanto lungo la via dos Douradores dove ha l'ufficio si va su e giù, nelle montagne russe spirituali di un uomo qualunque, un omino grigio che nasconde dentro di sé oro, argento e perle. Un libro da tenere sul comodino e da leggere, di quando in quando, per assaporare l'ebrezza delle acrobazie poetiche di uno scrittore lusitano di razza.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato