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02/03/2019
Il presepe di Mary Poppins
Di Pamela L. Travers, fino a qualche tempo fa, sapevo soltanto (come molti) che aveva scritto Mary Poppins che ho letto, ragazzina, deliziata dalle avventure mie e di Jane e Michael; sì, sì, sapevo questo e niente altro. E siccome, non so perché, qualche tempo fa, mi sono riletta per intero “Mary Poppins ritorna", trovando la Travers una scrittrice in nome e cognome e di primissimo ordine, ho cominciato (come se l'antica mia professione di giornalista mi stesse addosso in guisa di decalcomania) le mie ricerche. E ho scoperto che Pamela in realtà si chiamava Helen , che non era nata affatto a Londra, ma in Queensland d’Australia, che, donna di quaranta’nni si era innamorata – diciamo così – di Gurdjieff e lo aveva seguito negli equlibrismi precari della gnosi, scrivendo un libro dal titolo assai carino “What the bee knows”. Ho scoperto anche che ultraquarantenne, bramando la maternità, aveva adottato un bambino irlandese, lasciando, però il suo gemello alla famiglia.... Una stranezza. E ho scoperto anche che la Mary Poppins le fu ispirata da una zia, Zia Sass, alla quale ha dedicato un libricino davvero delizioso che io mi sono comperata in inglese, ma che è stato tradotto da Sellerio nella collana “La Memoria” e che è qui in biblioteca pronto per voi. Bellissimo è l’ultimo raccontino, dedicato a un operaio irlandese, che nella grama vita sua quotidiana aveva nascosto fino alla morte il suo tesoro: un presepe da lui intagliato, con canguri e koala invece delle pecorelle…Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato