Sì, collezionista di mosche ma non del genere che conosciamo comunemente ma della specie delle sirfidi che ci appaiono molto simili alle vespe. Con digressione psicanalitica egli nota che il collezionismo costituisce a detta di alcuni una via di fuga dalla depressione. Sjoberg con grande eclettismo di conoscenze ci invita nella sua isola a tenergli compagnia nella paziente caccia alle sirfidi, attività che a suo dire calma l’ansia. E poi da entomologo si fa geologo di cui descrive il senso del tempo. Si fa biografo di altri ricercatori ed esploratori in giro per il mondo fino ad appassionarsi alla caccia e al recupero di opere d’arte rubate. Un libro che spazia tra gli ambiti più svariati delle attività umane senza un attimo di caduta. Dotato di debordante personalità Fredrik Sjoberg non lesina frecciate e critiche a un certo tipo di ambientalismo assumendo posizioni che possono non essere condivise da tutti. In definitiva un’opera coinvolgente.

Questo libro è pieno di biografie di persone straordinarie, di agnelli portati a teatro, di bizzarre trappole per mosche, di notti passate in bici e a bere birra, di gabinetti per due, di traduttori polacchi, di un vicino di posto in aereo sconfitto dalla gibigiana, della necessità dei limiti, dell'inatteso che irrompe e della lentezza ed è il libro dei sirfidi, piccole, piccolissime virgole di un linguaggio meraviglioso come quello della natura.