Aprile 1944: Mila, giovanissima militante nella Resistenza francese, viene deportata a Ravensbrück con altre 400 donne. Non ha mai avuto alcuna aspirazione all'eroismo e, quando ha deciso di aiutare suo fratello e altri militanti parigini, l'ha fatto per senso del dovere e con la semplicità dei vent'anni.
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Prova sollievo nell'apprendere che non sarà fucilata, non sa nulla del viaggio che l'aspetta, non ha mai sentito nominare Ravensbrück. Del campo di concentramento ignora tutto: le parole per nominare le cose, le azioni, le regole per sopravvivere. Un segreto avrà un ruolo decisivo nel suo destino. Grazie alla solidarietà delle compagne e a una tenacia incrollabile, Mila riuscirà a scorgere un barlume di luce rappresentato dalla presenza, nel campo, di una Kinderzimmer, una camera per i neonati, luogo paradossale di vita in un paesaggio di disperazione e giorno dopo giorno, nella durezza di un autunno e un inverno infiniti, Mila si aggrappa con tutte le forze a quella luce, per se stessa e per il bambino che porta in grembo.