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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento10/01/2022
I RICORDI DI UNA LEVATRICE
La memoria di una levatrice che ha operato fino agli anni settanta, viene trasmessa attraverso le pagine di Jennifer Worth nel libro “Chiamate la levatrice”, in cui si raccontano le esperienze quotidiane di una giovane levatrice negli anni ‘50. In letteratura si parla poco di levatrici, eppure hanno assistito a nascite di infiniti bambini, hanno frequentato le loro famiglie e hanno conosciuto il mondo intimo e privato dell’amore e della sofferenza in cui questi bambini sono nati. Jennifer Worth ha accettato di scrivere i suoi ricordi in forma romanzata e dopo il successo del primo libro, ne è nata una trilogia e una serie televisiva in Inghilterra di grande successo. La storia di svolge a cavallo degli anni cinquanta nel cuore delle Docklands di Londra, ex zona portuale, un’area densamente popolata con poco lavoro e scarsamente pagato, ricco di bambini che uscivano ed entravano da una casa all’altra: la socialità era un elemento indispensabile anche per aiutarsi a vicenda. Felice della sua gioventù, ma soprattutto per la meravigliosa sensazione di aiutare madri a far nascere i loro bambini, la protagonista vive il suo apprendistato a levatrice nell’ordine religioso di San Raymund Nonnatus (il santo patrono delle levatrici, ostetriche e donne incinte) dove esisteva una preparazione adeguata per le levatrici che le rendeva qualificate. Inoltre lo spirito inclusivo con cui si adoperavano, salvaguardava famiglie numerose, trascurate dallo stato. Già dal 1870 (e siamo ben lontani dal femminismo) le sorelle “nonnatus” lottavano per una regolamentazione legislativa che sostenesse il loro lavoro, ma venivano deplorate come “assurde” e “perditempo”. Le “nonnatus” perseguirono il loro scopo fino al 1902 in cui passò la prima legge che sosteneva il lavoro delle levatrici e ne autorizzava la certificazione. Con una scrittura scorrevole e a volte cruda, si presentano al lettore episodi di vita vissuta delle levatrici di San Raymond Nonnatus, con le corse in bicicletta notturne ad ogni chiamata, l’attenzione alle gestanti e alle famiglie e la conoscenza delle suore dell’ordine religioso che hanno intrapreso la loro strada di fede sull’esempio di Florence Nightingale. Un libro ricco di vita ma anche di lotte importanti, in cui l’affermazione femminile all’insegna della giustizia ha richiesto, come sempre, un travaglio e un parto.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
06/02/2017
Un libro interessante scritto con stile lieve e coinvolgente.
Abituati a nascere in ambienti protetti e puliti, aiutati da medici e ostetriche, forse ci sfugge che tutto ciò è una recentissima conquista. Jennifer Worth è stata una delle prime levatrici professionali, che ha operato a metà del Novecento negli ambienti degradati dei sobborghi di Londra. Persona di bel carattere, ottimista e confortante, mai moralista, con la sua preparazione infermieristica è riuscita a far nascere centinaia di bambini, garantendo a loro ed alle loro madri un aiuto professionale, sicuro e umanamente partecipe. Il suo stile è lieve ed essenziale. Un bel libro da leggere sia per i racconti che riporta che per ricordare che i diritti che abbiamo sono stati conquistati con grande fatica da persone determinate e coraggiose e che, anche per questo, vanno difesi e protetti.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato