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6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento08/11/2019
un libro che tutti dovrebbero leggere
Un libro che tutti dovrebbero leggere, in ogni epoca, in ogni tempo. La guerra vista da dentro, da chi l'ha vissuta, da chi si è fatto domande giorno dopo giorno. Uno spaccato di vita che sconvolge, fa riflettere, fa piangere e fa arrabbiare. Per quanto siano situazioni sempre più lontane nel tempo (era diversa la società, era diversa la guerra, diverse le comunicazioni etc) ciò che resta uguale è sempre l'umanità (o la disumanità) e i continui perché che si pone chi si trova a vivere e subire una situazione avversa per volere di altri.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento29/08/2019Nel maggio del 1916 la Brigata Sassari, in cui combatte il tenente Emilio Lussu, è inviata dal Carso all’altipiano di Asiago per fermare l’offensiva austriaca. Già il primo giorno, la pattuglia di Lussu e altri soldati italiani si sparano a vicenda per errore, per fortuna senza danni. L’autore sardo descrive fatti risaputi: le armi inefficienti, l’incompetenza dei generali, la superficialità di alcuni ufficiali, la retorica, le vittime del fuoco amico, l’alcol distribuito prima degli assalti, i tentativi di ribellione, le cime dieci volte conquistate e perse su un impossibile terreno montano. Per tutti gli eserciti è la stessa tragedia: un massacro insensato. Ci sono episodi surreali e grotteschi, come il capitano che cerca di sistemarsi in testa la pistola, colpendosi duramente, e punta l’elmetto verso il nemico, o il maggiore che indossa un’inutile corazza artigianale. C’è il fanatico generale Leone, che si espone inutilmente e impone di fare altrettanto al caporale che rimane ucciso, o ordina la fucilazione di un soldato che ha eseguito gli ordini. Alcuni episodi sono ripresi nel film cult “Uomini contro” di Francesco Rosi. Il libro dovrebbe essere la versione italiana di “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, ma lo stile telegrafico e la mancanza di approfondimento dei personaggi lo rendono meno coinvolgente, una serie di episodi scollegati, di nomi senza volto. Rimane la denuncia dell’insensatezza della guerra. Come Remarque, anche Lussu ha lasciato l’università per arruolarsi, irretito dalla propaganda. Lo scrittore tedesco, però, narra la vita dei soldati, il cameratismo e l’amicizia nata nelle trincee che dura tutta la vita; Lussu, da ufficiale, descrive il coraggio insensato e fanatico di alcuni comandanti, l’incompetenza che costa decine di vite in attacchi suicidi verso obiettivi impossibili. Emilio è astemio, ma sembra che bere sia per tutti, anche per gli ufficiali, l’unico modo di sopportare l’angoscia e la paura.Hai trovato utile questo commento?
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4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento27/08/2019
La trincea quotidiana del tenente Lussu
Il più sincero libro italiano sulla prima guerra, l'unico che la racconta senza toni eroici, senza lirismi, ma con tanta am arena e altrettanta feroce ironia verso la follia e l'ignoranza di una classe dirigente e dell'aristocrazia militare italiana che hanno condotto al macello, per interessi politici, economici e di potere, un'intera generazione di contadini e proletari italiani. Lussu racconta la vita di tutti i giorni in trincea, la vita dei fanti, l'odio per i superiori assassini e incompetenti, la brutalità di una guerra che pure l'autore aveva abbracciato come interventista convinto, sperando in una rivoluzione sociale e in una battaglia contro gli autoritarismi degli Imperi centrali europei. Da leggere a scuola. Sempre.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato