I due protagonisti e autori sono fratelli, ma non si frequentano molto: vite diverse, caratteri diversi, forse anche qualche rancore, tutti lasciati covare sotto una cenere per troppo tempo. Ora però stanno insieme per qualche ora, devono dare un'ultima occhiata alla casa di villeggiatura della loro infanzia, appunto la casa nel bosco, prima di consegnare le chiavi al nuovo proprietario.
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L'adempimento, banale anche se un po' triste, diventa occasione inattesa e sorprendente per un viaggio nella memoria, una riconciliazione, un inventario buffo e struggente di oggetti, luoghi, odori, storie e soprattutto sapori. In una sequenza di dialoghi, comici e commoventi, Gianrico e Francesco (rigorosamente disposti in ordine di anzianità) percorrono il crinale sottile che divide affetto e rivalità, divertimento e malinconia, nostalgia e disincanto. Il memoir a quattro mani racconta amicizie perdute, amori rubati, vecchi fumetti, torte di ricotta: un ricettario, non solo metaforico, dell'infanzia, dell'adolescenza e un'età adulta ancora capace di riservare sorprese.