Accanto al 2-3% di alunni disabili "certificati" c'è un altro 15-20% di alunni che presentano vari tipi di "Bisogni Educativi Speciali": difficoltà psicologiche e relazionali, svantaggio sociale e differenze linguistiche e culturali.
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Nel testo viene illustrato un nuovo modello di lettura delle difficoltà di "funzionamento educativo-apprenditivo", basato sull'ICF dell'OMS e utilizzabile dagli insegnanti, per cogliere in tempo i vari Bisogni Educativi Speciali e attivare tutte le risorse possibili secondo i principi della "speciale normalità", cioè la normalità quotidiana delle relazioni e degli apprendimenti, arricchita dalla specificità tecnica che le varie difficoltà richiedono.
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