L'autore sostiene di avere reso omaggio con questa lettera, che viene dal cuore, all'uomo che il mondo intero ammira e ama al di là di ogni convinzione religiosa.
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Una lettera che "ricorda" a Karol Wojtyla le tappe della sua avventura terrena: orfano di madre a soli nove anni, studente appassionato di teatro, atleta delle montagne, operaio di fatica, prete solitario e battagliero, fino alla cattedra di San Pietro. "Con me", sostiene l'autore, "sento che questa lettera l'hanno scritta milioni di creature sparse sul pianeta, che dopo ventisei anni di Pontificato, considerano Wojtyla un anziano parente da amare e da accompagnare con dolcezza nella sua sofferenza."
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