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Diario di una lady di provincia

Delafield, E. M.

Neri Pozza <casa editrice> 2010

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È una madre completamente pazza dei suoi figli, ma a volte la sfiora il sospetto che i suoi «dolci bambini» siano totalmente sprovvisti di senso artistico, visto che ascoltano canzoni come Pazzo pazzo Izzy Azzy riprodotte per la bellezza di quattordici volte consecutive al grammofono. [...]
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  • 06/08/2024
      

    Una arguta lady che attraversa con leggerezza i doveri sociali

    Una signora di provincia, borghese quanto basta ad avere una servitù, ma non abbastanza ricca da potersi vantare in giro della loro efficienza, né da poter saldare i conti in rosso o sfoggiare abiti alla moda, o figli impeccabilmente educati o raffinati, né ricevimenti con la gente che conta. La donna si trova ogni giorno a prendere decisioni sulle piccole minuzie quotidiane, sempre in bilico tra il "vorrei ma non posso", l' osare con sensi di colpa, o il lasciare che tutto scorra così come capita. Il suo arguto punto di vista offre uno spaccato di vita degli anni Trenta nella provincia inglese. La parte godibile della lettura è l' ironia britannica con cui dipinge i compaesani, la sua famiglia e se stessa, tutti colti nei classici doveri noiosi imposti dalle convenzioni sociali (cene, ritrovi alle associazioni, visite di cortesia da fare o subire..). La monotonia della vita di provincia, che inchioda la protagonista ad una serie di rituali stressanti ed inutili, viene talora affrontata con un senso di ineluttabilità, ma sempre con uno sguardo critico e divertito, consapevole che lo stesso peso sia condiviso da tutta la società. La donna ha sempre l'aria di barcamenarsi per restare a galla, tra imprevisti da gestire e un costante sforzo di fare bella figura, finendo però per trovare, anche nelle piccole circostanze, qualcosa di cui ridere.
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  • 04/04/2019   

    Mi sono fatta attirare dalla copertina e appena iniziata la lettura, la protagonista mi ha subito ricordato la Sig.a Banks di Mary Poppins. Con questi presupposti ho affrontato questo libro, scritto sotto forma di diario, in cui si raccontano le vicissitudini di una famiglia dalle incombenze domestiche , all’educazione dei figli. Pero’ poi a lungo andare diventa noioso e nonostante qualche episodio divertente, proseguire e’ stato faticoso. “Si ride fino alle lacrime” del retro di copertina mi sembra un tantino esagerato.
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