“Nel 1977, anno in cui l’aggettivo fantozziano sarebbe nato, si poteva pensare che Fantozzi rappresentasse la stupidità pregressa che la modernità avanzata avrebbe prima o poi annichilito. E invece… Mentre noi ci divertivamo a ridere di Fantozzi, il fantozziano incominciava a ridere di noi.
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” Stefano Bartezzaghi
“Scrivere libri che fanno molto ridere non necessariamente porta a fare letteratura. La cosa riuscì a Villaggio ed è bello riconoscerlo, con il giusto entusiasmo.” Alessandro Baricco IN UN UNICO VOLUME LA TRILOGIA CHE HA DATO ORIGINE AL MITO “Mostruoso”, “servile”, “una merdaccia”. È il ragionier Ugo Fantozzi, impiegato di mezza tacca un po’ sfigato e un po’ eroe popolare. Il personaggio di Villaggio ci ha fatto ridere per mezzo secolo e ha iniettato nei nostri discorsi un intero vocabolario di comicità, dai “mutandoni ascellari” al “Megadirettore Galattico”, dalle “craniate” al “com’è-umanolei”. Ma non solo. Sicuri di non riconoscere, nelle pieghe grottesche dell’Italia dei nostri giorni, quel suo mondo fantozziano lastricato di eccessi di cattivo gusto, megalomani rampanti e titoli onorifici in maiuscolo?
Con un saggio di semiotica fantozziana di STEFANO BARTEZZAGHI