Il film ripercorre la vita di Amedeo Modigliani (Modì), dalla nascita a Livorno in una famiglia ebraica in bancarotta, alla passione per l'arte che ne ha indotto il trasferimento nel 1919 a Parigi, nell'immediato dopo guerra.
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Nella capitale francese Modì stringe amicizia con vari artisti, a un corso di disegno conosce la diciannovenne Jeanne Hébuterne, di cui s'innamora ricambiato, e con la quale va ben presto a convivere scatenando le ire del padre di lei, bigotto e antisemita. A lei, che gli chiede come mai non dipinga mai gli occhi, Modì risponde: 'Devo prima conoscere la tua anima'. Nel film c'è l'aspra rivalità tra Modì e Picasso, invidiosi l'uno dell'altro e del loro talento, il ricovero dell'amico Utrillo in manicomio coi frequenti attacchi della malattia (un medico gli dà pochi mesi di vita) e l'amore, unica cosa che fa andare avanti Modì, per Jeanne, che (posa addirittura per il suo nemico Picasso per aiutarlo) rimane incinta e partorisce una bambina (anche lei chiamata Jeanne). Finalmente viene dedicata a Modì la prima mostra personale nella Galleria Weil, ma è chiusa dalla polizia per la presunta oscenità dei nudi esposti e tra le maligne risate di Picasso. A Modì, per rabbia e voglia di riscatto nei confronti del rivale, non resta che accettare la sfida a partecipare al concorso, ove dipinge uno stupendo ritratto di Jeanne in blu e con gli occhi grandi. Ma la sera dell'esposizione (un successo) il pittore viene selvaggiamente picchiato da due sgherri del gestore di un bar e, trascinatosi coperto di sangue a casa, colpito dall'ennesimo violento attacco della tubercolosi, viene ricoverato in ospedale e muore sotto gli occhi degli amici e della straziata Jeanne. La fine del film vede Jeanne, persa, che si suicida il giorno dopo la morte dell'amato, insieme al quale verrà sepolta.