Prendere a calci, bastonare, rubare, cantare il tip tap, stuprare: Alex, il teppista con la bombetta, dopo essersi drogato si diverte a modo suo nella Londra del 1980. Tragicamente, a spese degli altri.
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Condannato a 14 anni di reclusione, il giovane si finge mite e ottiene, dopo due anni, di venire sottoposto a una specie di lavaggio del cervello, un trattamento di condizionamento al bene mediante nausea per il male. Rimesso in libertà, dopo essere diventato remissivo e pacifico, sono gli altri ora a essere violenti con lui: la famiglia lo respinge, due suoi amici, ora poliziotti, lo seviziano, lo scrittore sua vittima cerca di farlo impazzire. Dopo un tentativo di suicidio, viene ricoverato a spese dello Stato in una clinica, dove gli verrà restituita la sua primitiva fisionomia.