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30/03/2020
Quando buongiorno vuol dire veramente buon giorno
Milano, anni Quaranta. Allevato da una buona donna, Lolotta, e poi - alla sua morte - cresciuto in orfanotrofio, Totò una volta maggiorenne è solo e va a vivere con altri barboni in un desolato campo di periferia, dove un giorno si trova il petrolio. Quando il proprietario del terreno manda la polizia a far sloggiare i vagabondi, Totò con l'aiuto dello spirito di Lolotta troverà un'inaspettata via di uscita. Con questo film del 1951, ispirato al romanzo "Totò il buono" di Cesare Zavattini, qui sceneggiatore, Vittorio De Sica si allontana dalla corrente del neorealismo per approdare a un sorta di racconto utopico, che gli valse due premi: Palma d'Oro a Cannes e Premio della critica negli USA. Toccante.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato