Maggio 1945. Un reduce sloveno dai campi di concentramento nazisti è ospite di un sanatorio alle porte di Parigi. La sua vita somiglia a un dormiveglia dentro una serra di vetro, un dormiveglia attraversato di continuo dalle immagini di là, di quel mondo dove ha visto consumarsi la distruzione.
[...]
«Lui prima della Germania e lui dopo la Germania, chissà se questi due uomini si sarebbero mai incontrati» si chiede il protagonista esprimendo in modo mirabile il dissidio lancinante da cui scaturisce ? necessaria e alta ? la narrativa di Pahor e la sua appassionata testimonianza civile. Nelle pagine di questo intenso romanzo, infatti, la ricchezza del suo talento letterario non si lascia confinare alla pura e sofferta memoria del lager o al farsi voce della minoranza slovena perseguitata. A Radko Suban, un uomo spezzato in due dalla barbarie, è data malgrado tutto la possibilità di ritrovare se stesso e di rinascere grazie all?amore di Arlette, una giovane infermiera francese. Un amore contrastato, in cui nulla è certo: eppure ogni gesto di lei ha il sigillo di una vitalità che sconfigge le ombre e porta in sé una promessa di libertà che lo scrittore ritrae con commozione e stupore, lo stesso che ci coglie dinanzi al «perenne e impercettibile germogliare della terra, buona e immensa».
Lo trovi in
Scheda
Commenti
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra. Non sei ancora un nostro iscritto?REGISTRATI ON-LINE!!