Recenti provvedimenti giudiziari in tema di terrorismo islamico hanno sollevato polemiche e controversie, poiché contengono artificiose distinzioni fra terroristi e guerriglieri e forniscono letture ambigue di programmi criminali.
[...]
Tutto ciò pone alcuni interrogativi: i giudici italiani che si occupano della materia sono nel loro insieme culturalmente attrezzati ad affrontare questo tipo di terrorismo? In che modo le scelte del governo e del parlamento possono favorire decisioni meno contraddittorie e più efficaci? Si può puntare a un equilibrio, sul terreno del contrasto, fra l'esigenza di arrivare prima e la necessità di non punire la mera intenzione? Il libro cerca di rispondere a questi interrogativi.
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