I suoni, i rumori, ci ricordano di non essere soli, di essere vivi fin già nella pancia della mamma. Un universo sonoro fatto di pulsazioni, di tichettii, di fruscii, di battiti, di voci riempie la vita del bambino piccolo. Fucina di scoperte sonore è l'ambiente, in cui è possibile trovare le coordinate per muoversi e decifrare la vastità delle cose del mondo.
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E quello che ci suggerisce questo libro guidandoci alla scoperta di primitive melodie, di arcaici ritmi nati dall'incontro con gli oggetti quotidiani ma anche, come diceva provocatoriamente John Cage, alla consapevolezza di poter "ascoltare" i suoni dell'ambiente come una musica molto più interessante di quella di un concerto. Un mestolo, una sveglia, un barattolo, un imbuto, una manciata di foglie secche, un pugno di sabbia, un vasetto di semi possono diventare un incredibile strumentario per allestire un laboratorio di sperimentazioni acustiche e non solo. Paradossalmente è un invito a saper cogliere la pienezza del silenzio che è l'origine dei suoni, che li rende suggestivi e vibranti, ne scandisce l'entrata e l'attesa dei successivi e crea emozionanti incursioni nel linguaggio.