Ogni estate migliaia di stranieri, provenienti dall'Africa e soprattutto dall'Europa dell'Est, si riversano nel Tavoliere delle Puglie con la speranza di guadagnare un po' di soldi con la raccolta dei pomodori e di altri frutti della terra.
[...]
Sono i nuovi braccianti: vivono in casolari diroccati o in baraccopoli messe su alla meglio, in condizioni igieniche, lavorative e salariali atroci, che credevamo definitivamente scomparse nel nostro paese. Appena giunti nel Mezzogiorno d'Italia il miraggio s'infrange, la loro esistenza si riduce a nuda vita, afferrata e stritolata da un sistema agricolo arcaico e disumano. I più diventano vittime dei caporali (spesso loro connazionali che hanno preso il posto dei vecchi "soprastanti") i quali, con il tacito accordo dei proprietari terrieri della zona, li smistano in tutta la regione. Controllati con il sopruso e la violenza, quei casolari e quelle baraccopoli si sono trasformati in veri e propri "campi di lavoro" da cui è difficile fuggire. Tra i "nuovi schiavi" che hanno provato a ribellarsi, molti sono scomparsi nel nulla. Altri sono morti in circostanze misteriose. Altri ancora non hanno retto ai ritmi di lavoro. E' uno stillicidio continuo. Ma nell'estate del 2005 tre ragazzi polacchi sono riusciti a scappare dai loro aguzzini e a raggiungere il consolato di Bari. Grazie alla loro denuncia, è stato possibile un primo blitz dei carabinieri, cui ha fatto seguito un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all'arresto di decine di caporali. Per la prima volta un caso di schiavitù attuato su larga scala nel mondo del lavoro ha fatto il suo ingresso nelle aule di giustizia. Alessandro Leogrande ha incontrato le vittime e i loro famigliari, ha studiato le tecniche e le "biografie" dei nuovi kapò, ha interrogato magistrati, avvocati, medici, sindacalisti che hanno provato a opporsi allo sfruttamento. Racconta un Sud in bilico tra arretratezza e modernità, all'avanguardia nella gestione del nuovo mercato delle braccia. Un Sud ambiguamente dinamico e al contempo immutabile, dove la terra si lavora come ottanta - cento anni fa quando a essere sterminati nelle campagne, dalla malaria e dalla violenza delle squadre al servizio dei proprietari erano i braccianti pugliesi.