Diario di un bambino nato e vissuto durante l'occupazione tedesca di Roma. Il titolo si riferisce alla bicicletta con cui il papà di Fabrizio si precipitava ad avvisare i suoi amici delle possibili retate dei nazisti. La famiglia di Fabrizio partecipò alla Resistenza contro gli occupanti, come la maggior parte della popolazione romana.
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Il libro racconta la guerra guardando i fatti con un misto di paura e curiosità: l'allarme delle sirene antiaeree, le precipitose discese in cantina, la fame, gli interrogatori, la deportazione degli ebrei dal ghetto. La Resistenza di solidarietà diventa anche Resistenza armata, nel passeggino di Fabrizio vengono trasportate le armi, a casa sua si svolgono "strane riunioni". Un'appendice storica, a cura della direttrice del Museo storico della Liberazione di Roma, illustra ai ragazzi il contesto storico in cui si svolgono i fatti raccontati da Fabrizio.