La testimonianza di Nora Pincherle ripercorre i momenti più significativi che hanno segnato profondamente la storia del Novecento. Nata a Fiume, dove da ragazzina ha modo di assistere all'impresa di D'Annunzio, compie gli studi a Roma negli anni in cui Mussolini entusiasma le folle da Palazzo Venezia.
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In seguito si trasferisce a Parigi e qui, dopo aver subito l'occupazione tedesca e gli effetti dell'emanazione delle leggi razziali, comincia a frequentare i caffè letterari popolati da profughi antifascisti. Arrestata dalla polizia francese nel febbraio 1944 con il sospetto di antifascismo, verrà deportata nel campo di raccolta di Compiègne, una località nei pressi di Parigi, e successivamente nel campo femminile di Ravensbruck. Liberata dalla Croce Rossa Internazionale, dopo una sosta in Svezia, rientra a Parigi il 14 luglio 1945. Il testo è la trascrizione di un'intervista condotta da Marco Coslovich nell'ambito della realizzazione di un vasto programma archivistico, avviato nel 2000, che si è avvalso della testimonianza di numerosi ex deportati. Chiude il volume una bibliografia che segnala gli scritti dedicati alla deportazione femminile pubblicati in Italia. (A5)