Cinque racconti: cinque mondi sferici dove il lettore si installa con il proposito innocente di leggere, osservando dal di fuori l'azione, guardando le cose accadere, e finisce col richiedere un documento di cittadinanza, come se non volesse piú uscire da quell'universo che in pochi paragrafi Cortázar ha creato per lui. Angoscia? Forse.
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Ma anche la sensazione di sperimentare zone di frontiera della letteratura, là dove i tempi si confondono, gli specchi sono di carne, e "io" è qualcun altro che è "io".