Tra il 1944 e la fine degli anni '50, circa trecentomila persone della comunità italiana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia sono costrette ad abbandonare la propria patria a causa del nuovo regime nazionalcomunista di Tito.che confisca le loro proprietà, le reprime con la violenza poliziesca, giungendo talora a un vero e proprio tentativo di "pulizia etnica".
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Attraverso un'analisi attenta in cui si intrecciano lo scenario locale e quello internazionale, Gianni Oliva ripercorre le tappe di questa vicenda: la complessità etnica nella zona di confine nord-orientale dell'Italia, le contrapposizioni del Ventennio fascista, le stragi delle foibe, la vita nei campi profughi. I profughi si disperdono negli oltre cento campi di raccolta sparsi per l'Italia vivendo in una situazione di totale emergenza. In questo libro si ripercorre la loro incredibile vicenda, viene analizzato l'esodo di una popolazione che cerca in tutti i modi di ritrovare la propria identità storica e culturale, e di dare voce ad un dramma che per mezzo secolo è stato taciuto o strumentalizzato. Contiene la cronologia dei fatti accaduti e le referenze fotografiche.