Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron è un bel romanzo di formazione, estremamente attuale. L'autore mette nero su bianco numerosi pensieri che condivido, o che avrei condiviso all'età del protagonista. L'incertezza riguardo la strada da prendere è sempre più spesso un dilemma che si presenta anche durante la vita adulta, con i nostri lavori temporanei o fissi, ma pieni di storture che ci fanno riflettere se siano davvero qualcosa da portare avanti o meno, e con le relazioni, che sembrano essere fragili come mai prima nei secoli.

Storia di un giovane ragazzo, che pian piano realizza di essere attrato da un'uomo. Trama scarsa a mio avviso, interessante il messaggio che tenta di trasmettere non in maniere esaustiva: il dolore, le sconfitte, le perdite ti rendono più forte.

Un neo diciottenne cresciuto in una ricca quanto scombinata famiglia newyorkese, detesta i suoi coetanei e non vuole iscriversi al college. Vorrebbe impiegare i fondi destinati all'università per andare a vivere in campagna, rintanarsi in casa e leggere, ma scopre che la casa dei suoi sogni sta accanto a un deposito di rifiuti. L'unica che prova a capirlo è la nonna materna, che, guarda caso, ha qualche problema invece a rapportarsi con la figlia, che colleziona matrimoni e divorzi e dirige una galleria d'arte moderna. Fa uno scherzo cretino ad un conoscente, che ci resta malissimo, e perde per due giorni il lavoro estivo nella galleria materna, viene mandato in terapia (cosa decisamente newyorkese!), ma con risultati non eclatanti. Alla fine scoprirà che i suoi coetanei possono anche essere simpatici, e capirà qualcosa di più su se stesso e la sua sessualità. Cosa ho imparato io leggendo questo libro: a New York è di moda bere la Peroni, e esistono le scarpe Giuseppe Zanotti (bellissime, ma io non le metterei mai).