La memoria di Emil Brigg non è soltanto quella di un sopravvissuto alla Shoah, è piuttosto l'autobiografia di un "guerrigliero" che contesta fermamente il ruolo passivo dell'oppresso. Ha solo quattordici anni, quando il suo paese, la Polonia, viene invaso dai tedeschi ed egli è costretto ad assistere all'esecuzione in massa di migliaia di suoi compatrioti.
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Dopo svariati tentativi di fuga, riesce a raggiungere l'Ungheria, dove si unisce ad una organizzazione clandestina, ma responsabile dell'uccisione di un agente tedesco viene imprigionato e torturato. Con la pace riesce a lasciare l'Europa e a dirigersi in Palestina, dove prende parte alla lotta contro gli arabi, come membro dell'Hagana, e dà il proprio contribuito alla nascita dello stato di Israele. Tormentato dai ricordi e ossessionato dal desiderio di vendetta per il massacro perpetrato alla sua gente, ritorna in Europa, dove rintraccia e giustizia i nazisti più spietati. (A5)