Profilo biografico del tenente di fanteria Maurizio Giglio che, durante l'occupazione nazista di Roma, fu impegnato nell'attività clandestina di collegamento con le forze alleate dislocate al Sud, dove il Re Vittorio Emanuele III aveva costituito il governo.
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Maurizio Giglio, infatti, dopo aver combattuto contro i tedeschi a Porta San Paolo, l'8 settembre 1943, nella battaglia di Roma, si dette alla macchia nel Sud e si impegnò a tenere i collegamenti, utilizzando una radio trasmittente, tra il Servizio di controspionaggio militare alleato, il Comando della V Armata americana e gli uomini della Resistenza. Il suo impegno profuso per mantenere una fitta rete di informazioni tra i partigiani e gli Alleati e il suo incessante attivismo gli fecero meritare l'appellativo di "Cervo". Il 17 marzo 1944, mentre trasportava la radio su un galleggiante, venne arrestato. Condotto alla pensione Oltremare, fu torturato e seviziato, ma non rivelò i nomi dei compagni. Fu fucilato il 24 marzo alle Fosse Ardeatine. Medaglia d'oro al valor militare. (A5)
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