Il testo raccoglie il materiale già presentato in numerosi articoli e saggi pubblicati in precedenza dall'autore su giornali e periodici. L'autore vuole fornire gli strumenti documentari necessari per interpretare le vicende istriane dell'autunno 1943, tra la richiesta di armistizio italiana e l'occupazione tedesca della regione.
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Senza nessun intento negazionista nei confronti della strage di italiani perpetrata dagli sloveni, il volume vuole però riportare la tragica vicenda alla sua reale dimensione e individuarne le motivazioni. Si ripercorrono quindi gli anni delle violenze e delle prevaricazioni fasciste nel corso del processo di snazionalizzazione dell'Istria slovena, per giungere alla narrazione contestualizzata dell'insurrezione del settembre 1943, della successiva "caccia al fascista", fino all'occupazione tedesca e alle rappresaglie fasciste. La tesi principale è che le vittime delle Foibe furono prevalentemente italiane, ma non per effetto di un tentativo di pulizia etnica, quanto perché l'azione era volta a vendicarsi delle violenze e delle prevaricazioni fasciste, e la maggioranza dei gerarchi, dei militi fascisti e dei detentori del potere in Istria erano di fatto italiani. (A5)