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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento13/08/2021Un romanzo senza tempo perché scritto sessanta anni fa, riesce ad informare e a far riflettere il lettore più di numerosi saggi e dei molti libri di inchiesta sulla mafia. L'autore, con indiscussa maestria narrativa, riesce a centrare il cuore del sistema mafioso e smaschera l'elemento culturale degli attori, sodali e sostenitori del sistema di potere criminale ed economico. Agisce infiltrando uomini e investendo ingenti risorse finanziarie nella politica regionale e nazionale, coinvolge e condiziona fortemente molti e non sempre inconsapevoli gestori del sistema ammnistrativo pubblico. La parte finale del romanzo è molto bella perché evidenzia le profonde riflessioni del protagonista, il giovane ed onesto ufficiale dei carabinieri emiliano, che fa emergere i lampanti limiti del sistema giudiziario. Da leggere.Hai trovato utile questo commento?
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24 / 24 utenti hanno trovato utile questo commento19/12/2019
“… come la civetta quando di giorno compare”. Shakespeare, Enrico VI
Sciascia, attraverso questo romanzo breve del 1961, si cimenta nell'analisi di un fenomeno sociale purtroppo ancora oggi ampiamente diffuso, stratificato e ramificato, simile ad un cancro difficile da estirpare. Attraverso le scrupolose indagini del Capitano Bellodi, integerrimo quanto determinato nella ricerca della verità, emergono e si stagliano progressivamente, davanti agli occhi dell'attento lettore, scenari preoccupanti sotto il profilo etico-morale: le vicende si inseriscono, in sintesi, in un sistema di anti-valori, (incentrato su loschi interessi economici con relativi addentellati politici) che si autolegittima ad esempio attraverso l'omertà popolare, la connivenza opportunistica tra "famiglie", i continui depistaggi ed il funzionamento vacillante di apparati giudiziari, implicitamente complici. Tale reticolato, che Bellodi da onesto rappresentante della legalità vorrebbe smantellare, di fatto garantisce l'impunità ad alcuni nonché la sopravvivenza più o meno tranquilla ad altri e si arroga altresì il diritto di comminare inevitabilmente la punizione, spietata e puntuale, a chi vìola le "regole del gioco".Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato