Nato da un convegno "Donne nell'Olocausto" tenuto a Urbino nel 1995. Il testo è una raccolta di racconti autobiografici di sopravvissute (in particolare Marion Kaplan, Michal Unger, Dalia Ofer e Leonore Weitzman), saggi storici, sociologici e letterari che mettono in evidenza l'esperienza femminile della Shoah in quanto diversa da quella maschile.
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Viene messa in luce proprio la differenza di "genere" e il peso che questo ha avuto durante il nazismo - il diverso grado e natura delle punizioni e degli obblighi lavorativi, le diverse reazioni degli uomini e delle donne - nonostante esso si scagliasse per principio contro gli ebrei in quanto tali. Strutturata in quattro parti: la prima riguarda la vita degli ebrei in Europa orientale fra la prima e la seconda guerra mondiale, la seconda la vita nei ghetti, la terza la Resistenza e la salvezza, la quarta i campi di lavoro e i campi di sterminio.(A5)