Gli scritti di Carlo Levi di cui questo volume avvia la pubblicazione presso l'editore Donzelli, raccolti sotto il titolo unico di Opere in prosa, opportunamente selezionati e ordinati, costituiscono un vero e proprio evento culturale.
[...]
Essi si propongono al lettore come altrettanti libri che Carlo Levi andò scrivendo nel tempo, senza curarsi di dar loro l'assetto definitivo: rappresentano, di fatto, nella sistemazione che studiosi ed esperti delle varie discipline hanno dato al coacervo delle sue carte, i percorsi effettivi della sua ricerca culturale, civile e artistica. Si tratta di un corpus di saggi, articoli, interventi politici, discorsi parlamentari, reportages di viaggi, lettere aperte, interviste, prefazioni a classici italiani e stranieri, presentazioni di artisti. In breve, un grande patrimonio di idee, invenzioni, immagini, racconti, memorie, bozzetti, riflessioni: di intuizioni, a volte clamorosamente anticipatrici, che testimoniano la molteplicità degli interessi e la versatilità del suo ingegno. Una produzione in apparenza estemporanea, ma in realtà frutto di una ricerca autentica di larga formazione moderna ed europea; e in più, provveduta di un'esperienza di vita intellettuale e civile di rara esemplarità, passata attraverso l'arco intero di un drammatico cinquantennio, senza iati e compromissioni, eppure aperta ai grandi mutamenti della storia. Levi si presenta al lettore d'oggi più vivo e più attuale che mai, per la rilevanza dei problemi che solleva e per la bellezza affascinante della sua pagina. Egli si propone, con la grazia leggera del pensatore «empirico», dell'osservatore che fa scienza dell'esperienza, con l'aria confidenziale di un compagno di viaggio. Da ciò, una lettura che non stanca, una scrittura che vola senza fatica, senza impuntature stilistiche, senza impacci formalistici; nata come per caso, in diretta dipendenza dal contatto con la cosa vista, con il libro letto, il quadro guardato. Ma dietro l'organo sensoriale c'è poi un'idea che lo guida, un giudizio che focalizza l'immagine e la rende nitida e ricca di senso, una riflessione incantata della memoria, che cattura i sovrasensi della realtà, ben al di là della sua superficie. Il primo volume, Le mille patrie, raccoglie gli scritti leviani su uomini, fatti e paesi italiani, e vuole esemplificare con una serie di «capitoli» un'idea centrale che Carlo Levi aveva del nostro paese, e che aveva consegnato nel suo libro Un volto che ci somiglia: quella secondo cui «tutto sta insieme in questa terra, dove ogni cosa rimane senza perdersi, dove i secoli si sovrappongono, e il pagano e il cristiano, l'arcaico e l'antico, e il medievale e il moderno non solo stanno l'uno accanto all'altro, ma coincidono, sì che ogni cosa è una ricapitolazione, una ''summa'' di tutte le altre; e le contraddizioni diventano identità». Un'identità nella contemporaneità dei tempi, una permanenza nel mutamento. Scorrono uno dopo l'altro, come al ralenti della moviola, i particolari di questo quadro d'insieme che è l'Italia di Levi. Si succedono così, uno dopo l'altro, momenti, storie e invenzioni, caratteri e destini di uomini, e luoghi, che sono anche tempi, trame di una storia antica e nuova: con fatica e dolore, ma anche con pazienza e coraggio, e con quell'«allegria», con quella vitalità che è la sua forza e la sua nobiltà. La nobiltà che Levi riconosce nell'Italia vera, in quella dei «Contadini», non in quella dei «Luigini».
Lo trovi in
Scheda
Commenti
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra. Non sei ancora un nostro iscritto?REGISTRATI ON-LINE!!