Dopo aver esaminato gli antecedenti della caduta del fascismo, ricercati principalmente nella tragedia della disfatta militare e nelle condizioni disperate in cui fu ridotta la popolazione, l'autore rivolge l'attenzione all'analisi della Resistenza nella capitale, avvalendosi del sostegno di una documentazione inedita.
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Vengono messe in luce le specifiche peculiarità che hanno caratterizzato la storia della Resistenza e dell'occupazione a Roma, riconducibili, secondo l'autore, a diversi ordini di fattori, tra cui il ruolo politico di capitale ricoperto dalla città, quello di sede del Papato, nonché la prossimità al fronte (Cassino, Garigliano, Anzio e Nettuno). La stessa lotta partigiana, inoltre, ha visto come protagonisti gruppi diversi rispetto a quelli che hanno agito nelle principali città del centro e del nord d'Italia. Mentre nelle altre città la lotta armata è stata opera quasi esclusivamente dei Gap (Gruppi di azione patriottica) e marginalmente delle Sap (Squadre di azione patriottica), a Roma vi è stata una significativa presenza, accanto ai Gap, del Centro Clandestino Militare e della formazione "Bandiera rossa". (A5)