"Poiché produco narrativa di genere, tanti interlocutori che non mi hanno mai letto (giornalisti, intellettuali, scrittori di 'rango', operatori dei media, dirigenti editoriali ecc.) sono a priori convinti che io sia mezzo scemo (...
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), da coinvolgere nelle esperienze più bislacche (il culmine fu la proposta televisiva di farmi affiancare un comico scadente nell'esplorazione di una vita infestata da fantasmi!)". Così Evangelisti introduce i suoi scritti in difesa della 'paraletteratura', da sempre considerata 'minore', tracciandone storia e storie: dai classici più o meno contemporanei (Lovecraft, Dick) alla cronaca di serial killer americani, concludendo con esilaranti recensioni del cinema bruttissimo.