Che si occupi dei luoghi della sua infanzia o di clochard un po' antipatici, che si soffermi sulla vita a New York anziché sul grande evento dell'eclissi, o rifletta sul sopravvento dell'organizzazione rispetto alla sostanza delle cose, Peter Bichsel racconta le storie comuni senza trarne una grande morale.
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Con la consueta attenzione al particolare, Bichsel ci introduce tra le persone e le parole di ogni giorno, soffermandosi su aspetti secondari ma spesso rivelatori: la mania per l'ordine di un intellettuale, gli errori ortografici di una bambina di sette anni, l'impertinenza di un postino che legge le cartoline.