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1: I leoni di Sicilia : romanzo

Auci, Stefania

narrativa Editrice Nord 2019

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Sbarcati a Palermo da Bagnara Calabra nel 1799, i Florio guardano avanti, decisi ad arrivare più in alto di tutti, più ricchi e più potenti. Ci riescono in breve tempo. I fratelli Paolo e Ignazio fanno della loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni da nobili palermitani spiantati e creano una propria compagnia di navigazione. [...]
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  • 26/12/2023
      

    scorrevole ma non originale

    Il racconto della famiglia Florio scorre piacevolmente ed è ben scritto. Non l'ho trovato originale, forse visto il successo che ha avuto avevo le aspettative più alte e mi sono approcciata alla lettura credendo di rivivere la magia di altre saghe familiari. La scrittura sembra fatta apposta per una fiction RAI con tempi quasi cinematografici, nel complesso lo reputo senza infamia e senza lode
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  • 0 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento
    05/12/2022   

    Le spezie

    Un racconto scorrevole per una saga familiare e la nascita dell'impero della famiglia Florio.
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  • 30/08/2022
      

    Da leggere

    Il giusto connubio tra avvenimenti storici, vicende di una famiglia realmente esistita e romanzo. La storia è avvincente ma, a mio avviso, manca l'empatia che solo i protagonisti di un grande romanzo possono suscitare. Gli uomini sono rivolti esclusivamente agli affari ed alla ricchezza, le donne pagano un prezzo altissimo per stare loro accanto. In tutta questa rigidità emotiva, spiccano l'amore e la tenerezza che Ignazio Florio prova per Giuseppina e per Vincenzo. Comunque vale ampiamente la pena leggerlo.
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Michela Colalelli

    29/03/2022   

    Un romanzo da compagnia

    Cosa scrivere di un romanzo divenuto un best seller e già letto da molti del gruppo? È interessante conoscere un pezzo di storia della nostra patria che nessuno aveva scritto prima. Pochi italiani conoscevano l'esistenza dei Florio e figuriamoci la loro storia. E' un romanzo ambientando nella Sicilia dell'800 pre e post risorgimento italiano. Impossibile non pensare a Il gattopardo o i Viceré. È scritto con lo stile narrativo del nostro tempo, semplice, ben strutturato. A tratti incontriamo parole desuete inserite abilmente da chi conosce profondamente la nostra lingua. Non so se leggerò il seguito. Ho centellinato Questo libro un pò per noia e un pò per motivi personali, ma quando l'ho chiuso, ho avvertito un senso di vuoto. Un pò i Florio mi mancano. Ho segnato su maps ville e dimore costruite dalla famiglia Florio così potrò andarle a vedere nel prossimo viaggio in Sicilia.
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  • 5 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento
    23/12/2021
      

    meraviglio

    Un libro di rara bellezza. Avvincente non si lascia finonalla fine. letto tutto d'un fiato.
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  • 8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento

    Cesarina Evangelista

    12/10/2021
      

    Una saga di famiglia, la famiglia Florio che, partita alla fine del ‘700 da Bagnara Calabra, devastata dal terremoto, sbarca a Palermo dove inizia una nuova vita. Per Ignazio, Paolo, sua moglie Giuseppina e il piccolo Vincenzo non è certo facile inserirsi in una città sconosciuta, dove la nobiltà locale ha il controllo di tutto e di tutti. Nel romanzo c’è la Sicilia dell’800 chiusa nei suoi arcaici privilegi e l’intraprendenza caparbia dei Florio che accolgono il progresso, le novità industriali venute dall’Inghilterra e sanno utilizzarle per volgere gli eventi a proprio vantaggio, anche con qualche compromesso in più, prima con i Borboni e poi con i Piemontesi, passando per i rivoltosi garibaldini. Tutto ciò che toccano diventa oro, un vero e proprio impero che cresce sempre di più di padre in figlio. L’enorme ricchezza li rende temuti, hanno il potere di ricattare i nobili caduti in miseria, ma ai loro occhi saranno sempre commercianti, “facchini” che si sporcano le mani con il lavoro. I Florio sanno che solo acquisendo un titolo nobiliare riusciranno a togliersi di dosso quell’etichetta “infamante”. Le donne in quel tipo di società non contano: il loro destino è quello di accasarsi, ubbidire al marito e possibilmente trovare un buon partito. Sono gli uomini ad avere il potere. Eppure esse hanno una loro forza selvaggia: pur non opponendosi apertamente ai mariti, riescono a conservare una loro autonomia. Giulia, capace di attendere Vincenzo e di affrontare i giudizi della famiglia e della società per essere la concubina di quell’uomo di cui è innamorata, che dichiara apertamente la sua intenzione di averla come amante. La sposerà solo dopo la nascita del figlio maschio, nato dopo due femmine. Giuseppina, una donna dura, spigolosa che non ha mai perdonato a suo marito di averla portata via dalla sua Calabria e costretta a vivere in una città ostile, neanche quando diventerà donna Giuseppina contornata da servitori e case ricchissime. Avrà solo il rimpianto di non aver ceduto alle devote attenzioni di suo cognato Ignazio che, amorevole, è stato sempre al suo fianco dopo la morte del marito. Il romanzo è ben scritto e ben documentato, la scrittura è scorrevole. Si legge con interesse, ma manca quel qualcosa in più, quel “quid” che fa di un romanzo un capolavoro.
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  • 8 / 11 utenti hanno trovato utile questo commento
    09/10/2021
      

    Buon romanzo, ma mi aspettavo di più

    Bel romanzo, ben scritto, accurata ricostruzione storica, ma i personaggi sembrano sempre distanti dal lettore. A volte le descrizioni risultano troppo lunghe e annoiano un po', però si ha nostalgia di un Italia in cui, con il duro lavoro, tutto era possibile.
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  • 14 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento
    23/09/2021
      

    Un libro solido...

    ...pieno di riferimenti, date, episodi. E' la storia iniziale di una famiglia che la fame, la paura spinge a cercare fortuna altrove. E questo altrove è in Italia, nel Sud, in Sicilia. Palermo. Il viaggio in barca di due fratelli decisi, capaci e coraggiosi. Sembra una storia al maschile. E questa caratteristica in gran parte è vera. La storia ed i destini li scrivono i maschi. Le donne ubbidiscono. Lacerate dentro si chiudono in un silenzio dolorosissimo. Per il dovere, sembrano "soldatini" si fanno bastare quel che tracima dalla vita disegnata dai loro uomini. Sorelle, amanti, mogli, figlie vivono sempre nell'ombra. Non una parola per alcune di loro. Ma tanta rabbia, Molte parole per altre di loro ma sempre e comunque tanta rabbia. Questo è un aspetto difficile da leggere. Altrettanto da capire. Parliamo tanto delle donne di altri paesi. Ma da noi, pochi decenni fa, era la stessa cosa. Passi avanti ne sono stati fatti. Certo. Ma c'è da andare avanti ancora. E la lettura di certi libri aiuta. Dove eravamo allora, dove siamo. Dove vogliamo andare.
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  • 12 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento
    21/08/2021
      

    Un romanzo "moderno", piacevolissima lettura estiva

    Sembra di leggere la storia di tanti imprenditori del mondo di oggi, di quelli che hanno cominciato "in un garage" e poi hanno raggiunto il mondo intero e in questo senso lo considero una romanzo "moderno". Non mi aspettavo nulla e in nulla questo romanzo mi ha deluso: mi piace come sono delineati i caratteri dei personaggi, mi piace leggere qualche espressione in dialetto siciliano, i termini tecnici riferiti al mondo marinaro. A differenza di altri romanzi più importanti e antichi, ambientati in Sicilia, questo regala il punto di vista del mondo dei potenti "non nobili", il loro sguardo tra l'invidioso e il pietoso.
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  • 9 / 13 utenti hanno trovato utile questo commento
    06/07/2021   

    E' un romanzo storico o un soggetto per una serie?

    Il titolo e il contesto farebbero pensare a " Il Gattopardo" o a "I Vicerè", ma purtroppo questi capolavori rimangono lontanissimi e irraggiungibili, soprattutto nel linguaggio. Siamo davanti ad una avvincente saga familiare, ben raccontata ma niente di più. Più fiction che letteratura.
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