biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

Donazione Corrado Augias

Questa bibliografia è stata realizzata dai Bibliotecari del BiblioTu

Tutte le liste di lettura dello stesso utente

  • Ancora dodici chilometri : migranti in fuga sulla rotta alpina

    Pagliassotti, Maurizio

    Bollati Boringhieri <casa editrice> 2019

    I giornali la chiamano «la rotta alpina», anche se ne parlano solo in occasione di qualche fatto straordinario: il ritrovamento di un cadavere, la dichiarazione di un politico, lo sconfinamento accidentale di una pattuglia francese. Sono i dodici chilometri che separano Claviere, l'ultimo paese italiano prima del confine, dalla cittadina francese di Briançon, attraverso il passo del Monginevro. Da quei dodici chilometri passa un'intera umanità che cerca la salvezza come i polmoni cercano l'aria. È un'umanità che non si può fermare, che non conosce ostacoli, infinitamente più forte e motivata di noi. Il loro percorso è iniziato mesi prima, a molte migliaia di chilometri di distanza. Dal ventre dell'Africa, masse di uomini e donne in fuga da guerra e fame, senza nulla da perdere, hanno affrontato la savana, hanno attraversato il Sahara, sono stati rinchiusi e torturati nei campi di internamento libici, sono saliti su barconi a malapena in grado di stare a galla e sono poi stati trattenuti in centri di raccolta italiani
    . Poi, alla spicciolata, sono arrivati fin quassù, a Claviere, in fuga anche da un'Italia che non li vuole e in cerca di un nuovo inizio, proprio come fecero, su quegli stessi dodici chilometri, i nostri emigrati del dopoguerra. In questo libro, Maurizio Pagliassotti ci racconta senza pudore quei sentieri alpini dopo averli setacciati per anni, per il suo mestiere di cronista e per spirito di cittadinanza. Attorno a quel percorso si mettono in mostra la condizione umana, le piccolezze, le miserie, le violenze, e insieme i grandi gesti d'amore e di giustizia. Ciò che resta, su quella striscia di confine e nei lettori di questo libro così lancinante perché vero, sono le ipocrisie dei mille discorsi d'occasione, le contraddizioni delle politiche sulla migrazione e l'evidenza, spietata, di uno snodo storico epocale. Prefazione di Andrea Bajani.
    Lo trovi in
  • Antica madre : romanzo

    Manfredi, Valerio Massimo

    Romanzo storico Arnoldo Mondadori <casa editrice> 2019

    Numidia, 62 d.C. Una carovana avanza nella steppa, scortata da un drappello di soldati agli ordini del centurione di prima linea Furio Voreno. Sui carri, leoni, ghepardi, scimmie appena catturati e destinati a battersi nelle "venationes", i rischiosissimi giochi che precedevano i duelli fra gladiatori nelle arene della Roma imperiale. La preda più preziosa e temuta, però, viaggia sull'ultimo convoglio: è una giovane, splendida donna con la pelle color dell'ebano, fiera e selvatica come un leopardo... e altrettanto letale. Voreno ne rimane all'istante affascinato, ma non è il solo. Appena giunta nell'Urbe, le voci che presto si diffondono sulla sua incredibile forza e sulla sua belluina agilità accendono l'interesse e il desiderio dell'imperatore Nerone, uomo vizioso e corrotto al quale nulla può essere negato. Per sottrarla al suo destino di attrazione del popolo nei combattimenti contro le bestie feroci e toglierla dall'arena, dove prima o poi sarebbe andata incontro alla morte, Voreno
    ottiene il permesso di portarla con sé come guida nella memorabile impresa che è sul punto di intraprendere: una spedizione ben oltre i limiti del mondo conosciuto, alla ricerca delle sorgenti del Nilo che finora nessuno ha mai trovato. Spedizione voluta dallo stesso imperatore - su suggerimento del suo illustre consigliere, il filosofo Seneca - non solo perché spera di ricavarne grande e imperitura gloria, ma anche perché spera di allargare i confini delle terre conosciute ed estendere così i domini di Roma. E sarà proprio nel corso di questa incredibile avventura, fra monti e vulcani, piante lussureggianti e animali mai visti, che Varea - cioè "solitaria", come rivela di chiamarsi la donna - svelerà il proprio insospettabile segreto.
    Lo trovi in Altre...
  • Le cartoline di Leonardo : il racconto di viaggi e incontri di una mente straordinaria attraverso i suoi manoscritti

    Melani, Margherita

    Rizzoli <casa editrice> 2020

    Oggi si può ancora scoprire qualcosa di nuovo su Leonardo da Vinci? È possibile svelare segreti finora inediti della sua mente straordinaria? Ebbene sì. La spiegazione sta nel fatto che Leonardo portava sempre con sé un taccuino perché, osservando il mondo, in ogni momento sentiva l'esigenza di prendere appunti e fare schizzi. È così che ci ha lasciato oltre 6000 pagine di manoscritti (o forse anche più, nel caso ci siano ancora fogli ignoti da scoprire, nascosti nelle biblioteche del mondo) che sono una vera miniera, tuttora in larga misura inesplorata. Margherita Melani intraprende in questo saggio un percorso che attraversa tutti i codici di Leonardo per entrare nelle pieghe della sua vita e del suo eccezionale ingegno. Per orientarsi in questo universo multiforme di disegni e scritti - su ogni argomento, dall'anatomia alle macchine, all'architettura, spesso giustapposti senza un apparente criterio e mischiati a note di vita quotidiana -, Melani sceglie il filo conduttore dei viaggi e dei luoghi visitati di persona, o anche solo con la fantasia, da Leonardo
    . Lo sorprendiamo così a Milano a buttar giù progetti per il Duomo. O avanti e indietro da Firenze, città amatissima con cui ebbe un rapporto sofferto e conflittuale. O ancora a Bormio, con montagne sempre piene di neve, dove vide nascere gli ermellini (forse arriva da qui quello che aveva ritratto tra le braccia di Cecilia Gallerani?). Stupefacenti sono le sue "cartoline", schizzi di luoghi reali - dalla Valsesia alla Toscana - che gli ispirarono i suoi memorabili paesaggi. E come non innamorarsi del suo ingegno sempre affamato di smembrare la realtà, come faceva negli esperimenti anatomici, per capire cosa ci sia dietro un fenomeno come l'eruzione dell'Etna? Dunque, anche se sapete già molto sul "genio di Vinci", aprite ugualmente questo libro: sarà Leonardo stesso a prendervi per mano e ad accompagnarvi nel suo mondo. Prefazione di Alberto Angela.
    Lo trovi in
  • Che cos'è la guerra : [il racconto di chi l'ha vissuta in prima persona]

    Quirico, Domenico

    Biografie Salani <casa editrice> 2019

    Domenico Quirico ha vissuto la guerra sulla propria pelle. Ne ha respirato l'odore aspro e feroce, ne ha ascoltato il clangore stridente, ne ha sopportato la vista, camminando tra le macerie delle città distrutte e mescolandosi alle folle in rivolta. Dalla sua esperienza di giornalista nasce questo libro, che ripercorre un decennio di storia recente, intrecciando le voci e le testimonianze di coloro che la narrazione pubblica ha spesso lasciato ai margini. Tra le sue pagine rivivono i fermenti e le attese che hanno portato alla nascita delle primavere arabe; il dramma della Siria, lacerata da una guerra civile che ha lasciato sul campo una devastazione senza pari; l'odissea di chi è costretto ad abbandonare la propria terra e affrontare il mare alla ricerca della salvezza; la parabola di molti giovani alla deriva, radicalizzati dai cattivi maestri di un islam che ha tradito la sua vocazione di pace. Alle storie altrui Quirico intreccia la propria, raccontando con cruda e poetica verità
    la traversata di ventidue ore su un barcone diretto a Lampedusa, fianco a fianco con i migranti, e rievocando i giorni disperati del suo rapimento in Siria e della prigionia. Che cos'è la guerra è la cronaca fedele e appassionata del nostro presente, un libro che parla alle nostre coscienze e ci costringe a non voltare lo sguardo. Perché se un cambiamento è ancora possibile, non può che nascere dall'impegno di tutti a conservare la nostra umanità.
    Lo trovi in
  • Il confine del futuro : possiamo fidarci dell'intelligenza artificiale?

    Rossi, Francesca <1962- >

    Feltrinelli Editore 2019

    L'intelligenza artificiale è ancora in una fase di incubazione. Qualche esemplare fa già parte della nostra vita, come il navigatore satellitare o la pubblicità personalizzata sul web. Altre tecnologie arriveranno presto a cambiare il nostro mondo. Per esempio, il machine learning e la macchina a guida autonoma. Di queste tecnologie, appena sconfinate dalla fantascienza alla scienza, si occupa Francesca Rossi al T.J. Watson Research Center di Ibm a New York. Che cosa significa trovarsi al fronte del progresso scientifico? Rossi racconta dall'interno del laboratorio le sfide del ricercatore di ia e spiega che oggi non consistono solo nel potenziamento delle capacità di questa nuova tecnologia, ma anche nel massimo beneficio possibile per la società e dunque nello studio delle implicazioni etiche di questa straordinaria rivoluzione. Quando si tratta di intelligenza artificiale, la nozione di "intelligenza" non è poi così lontana da quella che usiamo nel linguaggio di tutti i giorni e indica la capacità di prendere decisioni, di pianificare e di fare inferenze
    . "Per poterci fidare dell'ia, allora, è importante che essa segua i nostri stessi principi etici e valori morali e che abbia compreso perfettamente qual è il problema che deve risolvere. Dato che molte tecniche di ia si basano in modo fondamentale su grandi quantità di dati personali e le aziende devono essere responsabili e trasparenti." Rossi, recentemente incaricata dalla Commissione Europea di guidare il gruppo di ricerca che sovrintende alla diffusione dell'ia, racconta la storia di questa rivoluzione epocale e ci guida fino alle scoperte più recenti, portandoci sino al confine del futuro, che finalmente diventa immaginabile.
    Lo trovi in
  • Convoglio 53 : la vera storia di Jean Khaieté scampato alla deportazione

    Altamore, Giuseppe

    San Paolo 2019

    Nel 1940 la Francia subisce l'umiliazione della sconfitta, l'invasione delle truppe di Hitler, la divisione del Paese in due parti, l'imposizione delle leggi e dei provvedimenti razzisti concepiti a Berlino. Jean Khaieté è un giovane ebreo francese, figlio di una famiglia di emigrati sfuggiti ai pogrom della Russia zarista. Egli decide di rischiare la vita per unirsi, fuori dai confini del Paese, alle forze della "Francia Libera", il movimento di resistenza e riscatto ideato e guidato dal generale De Gaulle. L'iniziativa del giovane perseguitato lo porterà a una fuga spericolata in Spagna, che gli salverà la vita e gli permetterà di dare il suo contributo alla vittoria contro il nazifascismo. Una storia che deve essere raccontata soprattutto perché smentisce uno dei più odiosi stereotipi contro gli ebrei: l'accusa secolare di non avere alcun senso di vera appartenenza a una "patria", sentendosi piuttosto parte di una non meglio definita comunità internazionale... per di più sospettabile di chissà quali complotti ai danni dell'umanità
    . Uno degli ultimi testimoni viventi di quell'epoca di decisioni definitive ci accompagna nel cuore della reazione civile e nobile a ogni forma di antisemitismo e di razzismo.
    Lo trovi in
  • Cosa serve ai nostri ragazzi : i nuovi adolescenti spiegati ai genitori, agli insegnanti, agli adulti

    Lancini, Matteo

    UTET 2020

    Narcisisti schivi e rinchiusi in se stessi, spiriti fragili e spavaldi, apatici e indisciplinati, ragazzi iperconnessi eppure soli. Sono molti i paradossi che sembrano contraddistinguere questa nuova generazione di adolescenti, di fronte ai quali gli adulti si trovano spesso impreparati. Capita così che genitori e insegnanti nascondano le proprie carenze di educatori dietro inutili gesti autoritari o inveiscano contro il potere ormai fuori controllo di tecnologie mobili ed ecosistemi digitali, di cui, nella maggior parte dei casi, sono loro stessi assidui frequentatori. Gli adolescenti degli anni zero, usciti da un'infanzia ovattata e ricca di privilegi, non utilizzano più il conflitto e la trasgressione per affermare se stessi. Sono, invece, ostaggio di ideali presto disillusi e aspettative smisurate e scontano la mancanza di figure autorevoli capaci di guidarli nel loro percorso evolutivo. Il cyberbullismo, il ritiro sociale, l'autolesionismo, la bulimia e l'anoressia sono solo alcuni dei modi in cui si manifesta una sofferenza nascosta e trascurata
    . Psicoterapeuta con anni di esperienza clinica, Matteo Lancini ci spiega con semplicità come e perché gli adolescenti di oggi sono così diversi da quelli di ieri, confutando miti affettivi e stereotipi infantilizzanti, e ci invita ad aprirci all'ascolto per capire cosa serve davvero ai nostri ragazzi.
    Lo trovi in
  • Cristoforo Colombo : il marinaio dei segreti

    Busi, Giulio

    Arnoldo Mondadori <casa editrice> 2020

    Solitario, scontroso, testardo. Un eroe romantico, capace di superare ogni avversità. Un uomo volitivo, dotato di grande fascino personale. Un genio intrattabile, un formidabile parlatore e un cavaliere senza paura e, spesso, senza pietà. Cristoforo Colombo fu probabilmente tutto questo. Ma se fosse stato solo questo, la sua impresa sarebbe rimasta, al massimo, un romanzo di gesta, sullo sfondo di mari esotici. Non il viaggio transoceanico che ha cambiato per sempre la geografia e la storia del mondo. Chi era, allora, il grande Scopritore, il capitano «nato lanaiolo e morto ammiraglio del mare oceano»? Nella fantasia di dilettanti, complottisti e novellatori d'ogni genere, il «vero» Colombo è sempre qualcun altro. Dalla Galizia alla Catalogna, dal Portogallo alla Polonia, gli sono state attribuite infinite patrie, una più improbabile dell'altra. La distorsione biografica ha fatto scorrere fiumi d'inchiostro. Proprio perché lui, l'uomo in carne e ossa, di cui ci parlano i documenti, ha avuto una vita strana, contraddittoria, segretamente fuori luogo
    . Cristoforo Colombo naviga da par suo. Quasi sempre evita le secche. Talvolta, fatalmente, s'arresta, si scontra, perde la rotta. E, con lui, sbagliano e s'arrestano quanti lo seguono e condividono la sua sorte. Perché, dietro l'eroe solitario, in realtà si stende una fitta rete di amicizie, protettori e investitori che puntano su di lui. Per svelare il «vero» Colombo, Busi dà vita a un racconto corale, vivace e multiforme, in cui spiccano i tanti personaggi, che manovrano la storia come i marinai portano una nave. Alla passione e al coraggio, s'uniscono la violenza, la sopraffazione, il tradimento. Negli ultimi decenni l'immagine del navigatore è stata rivisitata, criticata, attaccata per aver tradito, ridotto in schiavitù e sterminato gli indios che lo avevano accolto festosamente e pacificamente. Via i monumenti, via il suo nome da strade e piazze. Ma, «prima di condannarlo senz'appello, facciamolo almeno cominciare. Godiamo con lui l'ebbrezza della partenza, lasciamo che prenda il mare, aspettiamo che sogni il suo sogno».
    Lo trovi in
  • Eguaglianza : una nuova visione sul filo della storia

    Schiavone, Aldo

    Giulio Einaudi editore 2019

    La storia è, in questo libro, la chiave per proporre una nuova, inaspettata, idea d'eguaglianza, capace di dare un senso al nostro tempo. Un viaggio attraverso i secoli - dalla Grecia classica alla Roma imperiale, alla prima modernità dell'Occidente, alla grande stagione del capitale e del lavoro, sino ai problemi del presente - alla ricerca di una strada alternativa, abbozzata, dimenticata e mai davvero percorsa, per pensare l'eguaglianza. La fine della grande industria e del lavoro operaio nella parte economicamente più avanzata del mondo ha distrutto le basi culturali, sociali ed economiche dei paradigmi moderni di eguaglianza, e ha lasciato un vuoto che disorienta e mette a rischio. Come venirne fuori? Serve un cambiamento radicale nel modo di concepire noi stessi e il nostro posto nel mondo, lontano dai miti del «sociale» e del «collettivo», ma che offra una forma alla rivoluzione che stiamo vivendo.
    Lo trovi in
  • Famiglie nonostante : come gli affetti sfidano i confini

    Ambrosini, Maurizio <1956- >

    Il Mulino <editore> 2019

    Quando si parla di famiglia, sul piano politico, etico e anche religioso e dell'importanza della sua integrità, si pensa sempre solo alle famiglie autoctone, raramente a quelle degli immigrati e tantomeno a quelle separate dai confini o dalle politiche migratorie. Ogni migrante finisce per avere almeno tre famiglie: la prima è quella del paese d'origine, immersa in un contesto sociale conosciuto che l'accompagna e la sostiene; la seconda è quella che deve affrontare la prova della separazione, quando uno dei membri adulti parte per cercare lavoro all'estero; la terza è quella che si ritrova nel paese di immigrazione, completamente o parzialmente (a seconda delle politiche sul ricongiungimento familiare): un «lieto fine» agognato che si trasforma spesso in un ricominciamento carico di incertezze. Sebbene in Europa negli ultimi anni, a fianco del riconoscimento dell'integrità familiare come diritto umano si fossero, più pragmaticamente, favoriti i ricongiungimenti per contrastare l'anomia
    degli immigrati, le politiche «sovraniste» con la contrapposizione netta tra «noi» e «loro» stanno erodendo tale possibilità e riportando una politica restrittiva.
    Lo trovi in
  • Fino alla fine : romanzo di una catastrofe

    Mellone, Angelo

    narrativa Arnoldo Mondadori <casa editrice> 2019

    Taranto, in un futuro prossimo. Dindo, Claudio e Valeria, detta Gorgo, hanno ormai passato i cinquant'anni. Si ritrovano a Taranto per partecipare al funerale di un vecchio amico. La piazza è piena di gente, e l'atmosfera è pesantissima, incattivita, lacerata, come si sono lacerati nel tempo i rapporti tra gli amici, tanto uniti in gioventù dalle comuni passioni, umane e politiche, quanto lontani e divisi oggi, sia per le strade diverse che hanno preso le loro vite, sia perché la loro amicizia si è frantumata contro il Siderurgico di Taranto, lo stabilimento più grande d'Europa: per alcuni la fabbrica va salvata a tutti i costi, perché non solo produce lavoro e benessere, oltre che acciaio, ma anche perché è un monumento insostituibile di memorie e di orgoglio operaio; per altri, invece, il Siderurgico è ormai solo il "Mostro" da chiudere, abbattere, cancellare, bonificare, perché con i suoi fumi avvelena e uccide. Fino alla fine è il racconto di sconfitte e tradimenti, di una generazione
    smarrita, incapace di invecchiare, e di un paese quasi al capolinea: mentre l'azione si svolge incessante, attraverso sapienti escursioni nel passato vediamo i quattro protagonisti crescere, cambiare, peggiorare forse, anche se l'usura della memoria, dei rapporti e della morale non li piegherà mai del tutto allo spirito del tempo. E assistiamo anche al cambiamento dell'Italia, ridotta a una comunità composta da una moltitudine di individui in retrospettiva, trasformata in nazione liquida, disillusa, spenta; un paese di partiti deboli e personalistici, dove l'ideologia ha lasciato il posto alla comunicazione, i partiti sono diventati proprietà privata di leader che hanno sostituito i militanti con i follower e la passione civile si è trasformata in una disperata forma di ultima resistenza all'omologazione.
    Lo trovi in
  • Gaspare Mutolo : la mafia non lascia tempo

    Vinci, Anna <1949- >

    Biografie Chiarelettere 2019

    "Mi dissocio formalmente dall'organizzazione Cosa Nostra." Dopo aver pronunciato queste parole, la vita di Gaspare Mutolo non fu più la stessa. Era il 26 giugno del 1992 e l'Italia era nel pieno di una delle stagioni più buie della storia repubblicana, un biennio di sangue segnato dagli attentati a Falcone e Borsellino e dalle bombe a Roma, Milano e Firenze. La mafia, messa alle corde dal maxiprocesso, sferrava il suo attacco allo Stato. Mutolo è cresciuto all'ombra della cupola. Ragazzetto della Kalsa, quartiere popolare nel cuore di Palermo, ha cominciato come ladro di automobili, rubando pezzi di ricambio per un'officina che era punto di ritrovo di tanti uomini d'onore. Il giovane Gaspare subisce il fascino di questi signori dai modi eleganti, cerca la loro approvazione, porta loro informazioni, sigarette e caffè. Entra ufficialmente in Cosa Nostra nel 1973, dopo una lunga gavetta da affiliato. Ruba, si dà al narcotraffico, uccide. "Ammazzare gente del mio ambiente non mi è mai pesato più di tanto," racconta Mutolo "eravamo soldati, conoscevamo le regole
    ." Rispettando questa inquietante "etica" mafiosa, diventa marito e padre: sua moglie e i suoi figli sanno quel che c'è da sapere, ma non fanno troppe domande. In queste pagine, Anna Vinci ci offre un ritratto intimo del mondo criminale di Mutolo lasciandoci pericolosamente avvicinare alla banalità di un ambiente in cui la violenza non è mai un imprevisto, ma il prezzo da pagare per un affare andato storto.
    Lo trovi in
  • Grammatica per cani e porci : quiz, errori comuni, domande, risposte : peripezie dell'homo grammaticus tra le insidie dell'italiano

    Birattari, Massimo

    Ponte alle Grazie <casa editrice> 2020

    La grammatica e in generale le questioni attorno alla nostra lingua ci coinvolgono, mobilitano le folle sui social e di conseguenza i giornali e le tv, scatenano indignazioni e polemiche. Insomma, interessano a cani e porci. Attenzione: non è un insulto. La grammatica ci tocca da vicino, ci riguarda tutti, tutti sentiamo di aver qualcosa da dire sulla lingua che parliamo. Però per prendere una posizione sensata (ed evitare inutili arrabbiature) è necessario avere cognizione di causa. Il libro che avete in mano è un viaggio nella lingua parlata e scritta oggi in Italia. Parte dagli strafalcioni (non tanto degli incolti quanto dei professionisti), passa alle «regole» (spesso di fantasia) ereditate dalle elementari ed erette a paradigma di un'età dell'oro in cui tutti parlavano e scrivevano meravigliosamente (al contrario dell'abominio in cui saremmo precipitati), esamina alcuni problemi che dobbiamo affrontare quotidianamente e finisce per interrogarsi sulla natura e sul senso delle regole,
    e sulle risposte che un Homo grammaticus - il protagonista, insieme ai Cani e ai Porci, delle divertentissime vignette di Niccolò Barbiero che accompagnano il testo - può fornire alle nostre domande. Gli obiettivi sono due. Il primo è dare un contributo allo sviluppo della consapevolezza linguistica, la nostra unica bussola nel momento del bisogno grammaticale. Il secondo è instillare la convinzione che l'italiano è uno strumento prezioso, da maneggiare con cura: una lingua corretta - e magari semplice, chiara,precisa, efficace - migliora grandemente la qualità della vita di una nazione.
    Lo trovi in
  • La grande vergogna : l'Italia delle leggi razziali

    Brusco, Carlo

    Edizioni Gruppo Abele 2019

    Italia, 1938: è l'anno dell'entrata in vigore e dell'applicazione delle leggi razziali emanate dal regime fascista che colpirono duramente le comunità ebraiche. Lungi dal rappresentare solo un ostacolo alla professione religiosa, le leggi si imposero anzitutto come drastica restrizione di tutti i diritti civili delle persone: sposarsi, iscrivere i figli a scuola, lavorare e fare impresa, possedere terreni e fabbricati, solo per citarne alcuni. L'autore ripercorre le tappe fondamentali della nascita e dell'applicazione dei provvedimenti e di come questi vennero recepiti dall'opinione pubblica italiana dell'epoca, analizzando il concetto di razzismo nei suoi vari orientamenti ed esaminando le ragioni che portarono le comunità ebraiche a una drammatica sottovalutazione di questa vergognosa legislazione.
    Lo trovi in
  • L'invisibile

    Floris, Giovanni <1967- >

    narrativa Rizzoli <casa editrice> 2019

    Antonio e Fausto non potrebbero essere più diversi: il primo, cinquant'anni in jeans e T-shirt, vive di lavoretti in un appartamento in condivisione con tre ragazzi, sempre connesso, in attesa che il mondo riconosca il suo talento di giornalista; il secondo è un imprenditore di successo, molto riservato, con una famiglia perfetta, che dicono stia per candidarsi a sindaco della Capitale. Due rette parallele che non dovrebbero incontrarsi mai. Perciò, quando Antonio riconosce Fausto nella bottega di Oreste, un anonimo barbiere al Nomentano, si convince subito che questa ribellione alle leggi della geometria sociale nasconda qualcosa: che ci fa un uomo ricco e di potere come Fausto Maria Borghese in un posto come quello? E perché, poco dopo, Oreste sparisce nel nulla? Da quel momento, stanare Fausto diventa l'ossessione di Antonio e l'ordinata quotidianità dell'imprenditore comincia a deragliare. Ma cercare la verità di qualcun altro può essere un gioco pericoloso, se non si sono ancora fatti i conti con la propria
    . Ne "L'Invisibile", Giovanni Floris racconta una trama di segreti capace di dirottare vite e anestetizzare amori, fotografando un tempo, il nostro, dove la reputazione coincide con quello che siamo, dove vince solo chi santifica le apparenze, e nessuno è mai davvero innocente.
    Lo trovi in Altre...
  • da 1 a 15 di 28
  • 1
  • 2
  • »