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7 - 13 marzo 2022

Consigli di lettura

Buongiorno lettori! Eccoci con l’appuntamento settimanale What’s New? in cui conosceremo "La fiaba nucleare dell’uomo bambino" di Hamid Ismailov – Utopia 2021.

Visto il momento che stiamo vivendo, vi presentiamo una fiaba quanto mai attuale che ci obbliga a riflettere su come sia possibile che la volontà di pochi influenzi la vita di molti, che le decisioni di alcuni cambino la vita di tante povere persone per sempre. Un viaggiatore incontra un bambino, ma quello che gli appare come un undicenne, in realtà, è un giovane adulto a cui la vita ha risparmiato ben poco. Ed è così che conosciamo il protagonista di questa fiaba: si chiama Eržan e vive in una stazione di transito, circondato dalla steppa, con la sua numerosa famiglia - i nonni materni e paterni, gli zii, i cugini e la madre. Una serie di esplosioni di tanto in tanto sconvolgono il piccolo villaggio, un’ombra nera si addensa infatti su di loro e arriva dal centro della steppa: la zona. La zona è una parte del territorio dell’Unione Sovietica nel quale si svolgono esperimenti nucleari. Siamo infatti in piena Guerra Fredda, quando l'URSS si contende la supremazia mondiale con gli Stati Uniti: questi esperimenti servono, per usare le parole dello zio di Eržan, a raggiungere l’America, ma la famiglia di Eržan non sa quali conseguenze possano avere sulla loro salute. Durante una gita Eržan, nella sua ingenuità di bambino, si tuffa nel Lago Morto, nato dopo una delle esplosioni. L’acqua cristallina e quel color smeraldo lo invitano a buttarsi, ma la bellezza del lago nasconde in realtà un tremenda segreto, fatto di scorie nucleari, che gli sconvolgerà la vita per sempre. Quando tutti iniziano a crescere, lui rimane lì, fermo a quell’altezza, immobilizzato nel momento del tuffo. Hamid Ismailov, con insuperabile maestria, racconta la violenza della Storia attraverso la tenera vita di Eržan. L’autore riesce, attraverso fiabe e leggende, a non suscitare pena nei confronti del protagonista, senza però sminuire il suo dolore, e a scatenare un senso di rivalsa che pochi autori sono capaci di provocare. Come quel viaggiatore sul treno, anche noi restiamo ad ascoltare incantati questa fiaba, interrogandoci e riflettendo, fino all’ultima riga e oltre!

Hamid Ismailov, Hamid Ismailov è nato nel 1954. Cresciuto in Uzbekistan, ha abbandonato il paese nei primi anni novanta a causa delle persecuzioni del regime, riparando nel Regno Unito. Scrive prevalentemente in russo e in uzbeko. Per venticinque anni ha lavorato come giornalista della BBC. Traduttore e mediatore culturale, ha curato la resa in uzbeko di molti classici della letteratura occidentale e, nel contempo, la traduzione in inglese e in altre lingue europee di alcuni classici della letteratura uzbeka. Si è inoltre dedicato alla poesia sonora, sperimentando contaminazioni tra la parola, la musica e l’arte figurativa. Le sue opere, bandite in Uzbekistan, sono state tradotte in molte lingue, riscuotendo il plauso della critica. In Italia sono in corso di traduzione, dal russo e dall’uzbeko, nel catalogo di Utopia.

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