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BILLonline - Volevo nascere vento

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27 luglio - 31 ottobre 2020

Il Maggio dei Libri

Andrea Gentile, Volevo nascere vento, Mondadori 2015

 

TRAMA

Il romanzo racconta la storia di Rita Atria, una ragazza realmente vissuta, nata a Partanna (Trapani) nel 1974. Il padre, Don Vito, è un esponente di spicco della vecchia mafia locale, dedita al contrabbando e al furto di bestiame. In realtà per anni Rita crede di avere un papà buono, importante e rispettato da tutti, così come il fratello Nicola, che sta seguendo le orme del genitore. Un giorno però inizia a dubitare delle sue certezze, poiché trova una pistola nascosta nel cassetto della scrivania del padre. Poco tempo dopo ascolta una conversazione tra Don Vito e un amico di famiglia, a cui viene ordinato di uccidere qualcuno. I sospetti di Rita si moltiplicano quando sente la fidanzata di suo fratello, Piera Aiello, rivolgersi al futuro suocero appellandolo come “mafioso”. In poco tempo questo appellativo si rivela fondato: Don Vito viene ucciso da esponenti della nuova mafia, dediti allo spaccio di stupefacenti, poiché si era rifiutato di trafficare con loro. Rita allora si aggrappa al fratello Nicola, che però è accecato dal desiderio di vendicare il padre e inizia ad infiltrarsi nella nuova mafia, pur di capire chi sono gli assassini. Non riesce però a farsi giustizia poiché, scoperto, viene ucciso. La moglie decide allora di diventare testimone di giustizia, sotto la protezione del giudice Paolo Borsellino e si trasferisce a Roma insieme alla figlia. Rita invece rimane a Partanna con la madre e la sorella e frequenta un istituto alberghiero a Sciacca. A soli diciassette anni però, decide di seguire la cognata, alla quale è molto legata e diventa anche lei testimone di giustizia. Il rapporto tra Rita, Piera e il giudice Borsellino diventa molto stretto e confidenziale. La ragazza inoltre conosce a Roma il suo primo amore: Gabriele. Purtroppo di lì a poco si verifica il tragico epilogo. Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino viene ucciso e Rita, non sentendosi più sostenuta nella sua lotta contro la mafia, si toglie la vita una settimana dopo gettandosi dal balcone della sua casa romana.

 

PREFAZIONE

 Andrea Gentile, nell'introduzione al libro, illustra in modo chiaro ciò che ha attinto dalla vita reale di Rita Atria e gli elementi di fantasia che ha introdotto nel romanzo:

“Questo romanzo, pur essendo frutto dell'immaginazione dell'autore, è liberamente ispirato a fatti realmente accaduti. Sono stati dunque rispettati i punti cruciali della vicenda. La fantasia del romanziere è intervenuta sul come. È vero, per esempio, che Paolo Borsellino era un punto di riferimento per Rita Atria; frutto di fantasia, invece, sono i loro dialoghi. È vero che Rita e Gabriele erano fidanzati; del tutto fantasiosi sono i loro incontri. Inoltre, nel romanzo il luogo delle conversazioni tra Paolo Borsellino e Rita Atria è neutro e immaginario. Nel testo un carattere diverso indica i diari di Rita Atria, i cui stralci qui pubblicati sono tratti da due saggi – fondamentali come fonte e ispirazione – che raccontano la sua storia: Una ragazza contro la mafia di Sandra Rizza (La Luna, 1993) e Rita Atria di Petra Reski (Nuovi Mondi, 2011). Un'utile biografia di Paolo Bortsellino è stata quella di Umberto Lucentini (Paolo Borsellino, San Paolo 2003). In Volevo nascere vento, spesso la mafia è definita “il Mostro”. Lo spunto arriva da Luigi Garlando, autore del libro Per questo mi chiamo Giovanni (Fabbri, 2006; Rizzoli, 2012). Nel libro che vi apprestate a leggere si fa ampio utilizzo di questa parola per due ragioni: 1) troppo pregnante era quella definizione e goffo sarebbe stato qualunque tentativo di trovarne una alternativa; 2) i due libri, scritti inn periodi diversi, fermentano su un terreno comune: raccontare ai ragazzi storie di mafie, affinché dolce sia il futuro del nostro paese. Un ultimo appunto è per Rita Atria. Ho raccontato la sua vita attribuendole, spesso, parole mie. Ho cercato di farlo con rispetto. Di certo l'ho fatto con passione. Spero di averlo fatto anche con dignità.”

 

Videolettura di Paola Tinchitella - realizzazione video Mediateca Roma

 

BRANI SIGNIFICATIVI

Nel brano qui di seguito l'autore narra il primo incontro di Rita con Paolo Borsellino:

“La prima volta che Rita si trovò di fronte Paolo era un pomeriggio del 1991. Il suo studio era come tutti gli studi degli adulti. Pareti bianche, scrivania in noce e sullo sfondo la bandiera italiana. L'uomo che le era seduto di fronte sembrava un duro. Una persona con cui non si scherza. Uno di quelli con la giacca e la cravatta. Aveva quei baffi così folti, che quasi mettevano paura. Ma adesso sorrideva. - Finalmente ci conosciamo, Rita. - Lei tentennò, come se aspettasse di trovare il coraggio per rompere la timidezza. - Buongiorno - - Allora, anche tu hai conosciuto il Mostro. - Rita ci pensò un attimo, era spiazzata. Fece vagare lo sguardo fino a notare che il soffitto era davvero molto alto. - Sì, sembro una picciridda ma ne ho viste di cose, io. E il Mostro, come lo chiama lei, lo conosco da quando sono piccola. Solo che non sapevo che era...un Mostro.”

Nel seguente estratto le considerazioni finali di Rita, che spiegano anche la scelta del titolo:

Guardo giù, ora, nel precipizio. Volevo nascere vento. Vento che vola, lassù. E poi torna giù e porta quel soffio sul mare, e muove il mare, e spinge le onde, spinge le onde, perché la vita è così, la vita è una vita di onde, onde che sono piccole onde, onde che sono cavalloni, ma alla fine poi le onde sbattono sopra le rocce e di loro nulla rimane, rimangono solo le rocce.”

 

RECENSIONI

 

Recensione da Sololibri

Recensione da Sulromanzo

Recensione da Bookblog Salone del Libro, dove viene riportato il commento ad un'intervista rilasciata dallo stesso autore Andrea Gentile.

 

APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ

Il libro ha vinto nel 2012 il Premio Il Gigante delle Langhe e il Premio Selezione Bancarellino.

Alla storia di Rita Atria è ispirato anche il film La siciliana ribelle, (2009), regia di M. Armenta, interpretato da Veronica D'Agostino.

Fu pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 2012.

 

 

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27/07/2020 Pao. Tin.

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