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Viaggiare senza preoccuparsi dei bagagli

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Viaggiare senza preoccuparsi dei bagagli

17 - 23 febbraio 2021

Rubrica di approfondimento

Cari lettori, il libro che vogliamo proporvi questa settimana è della scrittrice inglese Jaen Rhys. Caraibica, ma isolata in quanto bianca e creola in una comunità nera; inglese, ma derisa per le sue origini coloniali; scrittrice di talento, ma riconosciuta come tale solo in tarda età: Jean Rhys è sempre stata una outsider, e la sua vita intensa, piena di difficoltà e di colpi di scena, è stata una continua lotta per rialzarsi e riaffermarsi.
Ella Gwendolen Rees Williams, questo è il vero nome della Rhys, nasce a Roseau, Dominica, nelle Piccole Antille, il 24 agosto 1890; il padre è un medico gallese, la madre è una creola bianca di origine scozzese; la Dominica, i suoi colori, i suoi profumi, i suoi paesaggi, segneranno per sempre i ricordi di Ella e torneranno spesso nelle sue opere.

«Non sarei mai stata parte di niente. Nessun posto poteva darmi un senso d’appartenenza, e lo sapevo, e tutta la mia vita sarebbe stata uguale: cercare d’appartenere e non riuscirci. Qualcosa andava sempre storto. Sono una straniera e lo sarò sempre e, dopotutto, non m’importava poi così tanto».

Viaggio nel buio di Jean Rhys (Adelphi 2020, traduzione di Delfina Vezzoli). Anna Morgan ha diciotto anni. Dalla Dominica è approdata in Inghilterra, dove per mantenersi fa la ballerina di fila nei teatri, tutti uguali, di grigie città tutte uguali. E tutti uguali – ipocriti e spietati – sono gli uomini che incontra e che, indifferenti al suo bisogno di calore, la trascinano in un abisso sempre più profondo.  "... Anna Morgan è una giovane donna alla deriva, destinata a smarrire sé stessa sul palcoscenico di qualche teatrino di periferia, in amori clandestini prevedibilmente infelici, nella cronica mancanza di denaro, nella preclusione di qualsiasi possibilità di indipendenza che non sia la messa in vendita di sé. Nel topos fin-de-siècle della ballerina o attricetta “perduta”, Jean Rhys innesta una consapevolezza feroce, rafforzata dal racconto in prima persona, dell’ingranaggio sociale che divora, digerisce ed espelle il combustibile umano necessario al suo funzionamento. L’origine, il genere, il censo si incrociano nel corpo di Anna e concorrono in uguale misura alla sua emarginazione: sotto la patina romantica della delusione d’amore, la giovane protagonista sa bene che “la gente è più a buon mercato delle cose” e le donne sono più a buon mercato della gente; dietro la nostalgia della sua infanzia antillana, ricorda con nitidezza l’odio dei neri per i bianchi e l’odio provato per sé stessa, irrimediabilmente bianca in mezzo ai neri; nella propria vicenda di sedotta e abbandonata, riconosce con precisione infallibile la legge economica che fa di lei “una di quelli con delle vite infernali, che sciamano come gli onischi quando si infila un bastoncino nel loro nido”. (Beatrice Manetti su l'Indice dei libri del mese)

Leggi le prime pagine

Audio Ne parla Claudia Durastanti autrice de La straniera

Della stessa autrice potrete trovare altri libri nel catalogo tra i quali:

 Il grande mare dei Sargassi - Adelphi, 2013

Pubblicato nel 1966  Il grande mare dei Sargassi è considerato il capolavoro della scrittrice. Il romanzo costituisce il prequel ed una risposta femminista ed anticoloniale al celebre romanzo Jane Eyre di Charlotte Brontë infatti le circostanze e le dinamiche del primo matrimonio del signor Rochester (nome tuttavia mai citato nel romanzo di Rhys) dal punto di vista della sua prima moglie, l’ereditiera creola  Antoinette Cosway. Quest’ultima rappresenta la versione di Rhys della demoniaca "madwoman in the attic" (la pazza donna del sottotetto) di Charlotte Brontë. La storia di Antoinette è presentata a partire dal tempo della sua giovinezza trascorsa in Giamaica fino al suo infelice matrimonio con un non specificato gentleman inglese, il quale la rinomina Bertha, la fa dichiarare pazza e la porta con sé in Inghilterra. Antoinette è rappresentata come facente parte di un’oppressiva società patriarcale, e come perennemente in bilico tra il mondo europeo e il mondo prevalentemente nero delle Indie occidentali, divenendo così incarnazione del dramma esistenziale dei creoli, né europei né neri. Il grande mare dei Sargassi esplora l’intricato sistema di relazioni tra uomo e donna e sviluppa temi postcoloniali quali quello del razzismo, della deportazione e dell’assimilazione. (tratto da Wikipedia)

Buongiorno, mezzanotte - Adelphi, 2018

Io una volta abitavo qui - Adelphi, 2017

Quartetto - Adelphi, 2013

Jean Rhys l'autobiografia tratta dall'Enciclopedia delle donne.

Cari lettori a mercoledì prossimo.

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