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Viaggiare senza preoccuparsi dei bagagli
Rubrica di approfondimento
Cari lettori, nella nostra rubrica "Viaggiare senza preoccuparsi dei bagagli" vi suggeriamo autori che, con i loro racconti, ci portanto in mondi lontani, come Chatwin e Terzani proposti nelle scorse settimane.
Oggi però ci occuperemo di un altro viaggio. Un viaggio per il quale non fu possibile preoccuparsi di cosa portare con sé o di ciò che si sarebbe dovuto lasciare: la casa, i mobili, gli oggetti cari, i libri, gli amici, i compagni di scuola, la propria attività che magari rappresentava il duro lavoro di tutta una vita. In effetti non fu un viaggio quello che si trovarono a dover affrontare migliaia e migliaia di ebrei, fu una fuga. Furono costretti a fuggire, senza la certezza di arrivare in un porto sicuro, verso un altrove ignoto nel quale non sapevano se sarebbero stati accolti o rispediti indietro dove il loro destino era segnato. Per i nazisti gli ebrei erano un problema al quale era necessario trovare una soluzione "la soluzione finale" ovvero l'uccisione sistematica e di massa dell'intera popolazione ebraica europea. Fu data la caccia a tutti gli ebrei residenti nei territori occupati dalla Germania e, con l'aiuto di collaborazionisti locali, anche a quelli francesi, italiani, greci, olandesi e dei paesi dell'Est. I dirigenti delle potenze occidentali in guerra col Terzo Reich, pur sapendo dello sterminio in corso, non lo ritennero una priorità per cui intervenire e non si mostrarono favorevoli all'accoglienza delle migliaia di profughi in cerca di asilo. La gente comune, nei diversi Stati, intuiva, vedeva, ma faceva finta di non vedere e di non capire, per paura, per indifferenza, o per adeguamento a tutto ciò che veniva presentato come "normale" dall’incessante propaganda nazista contro gli ebrei. Ci furono però degli uomini che, a rischio della propria vita, fecero il possibile per salvare dalla morte migliaia di persone. Il libro che vi proponiamo oggi racconta di alcuni di loro.
- I giusti di Jan Brokken - Iperborea, 2020
Jan Brokken (Leida, 10 giugno 1949) è uno scrittore e viaggiatore olandese, noto per la capacità di raccontare le vite di personaggi fuori dal comune e i grandi protagonisti del mondo letterario e musicale, ha pubblicato numerosi libri che la stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin, come Jungle Rudy, il suo primo successo internazionale, Nella casa del pianista, sulla vita di Youri Egorov, Il giardino dei cosacchi, sul periodo siberiano di Dostoevskij, Anime baltiche, viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa, Bagliori a San Pietroburgo, dedicato alla grande città della musica e della poesia russa, e I Giusti, reportage sull'operazione di salvataggio del 1940 che coinvolse più di ottomila ebrei.
Il termine Giusti tra le nazioni è stato utilizzato, dopo la seconda guerra mondiale, per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. È inoltre una onorificenza conferita dal Memoriale Nazionale ebraico dell'Olocausto, Yad Vashem - fin dal 1962, a tutti i non ebrei riconosciuti come "Giusti".
Yad Vashem è l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, istituito per «documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime», nonché per ricordare e celebrare i non ebrei di diverse nazioni che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah e certificati fino al 1º gennaio 2019 in 27.362 persone. Fondato nel 1953 oltre al Museo ospita aree espositive, come il Giardino dei Giusti e la Valle delle Comunità perdute, una biblioteca e un archivio fornitissimi.
Moshe Bejski, salvato da Oskar Schindler, è stato il promotore del primo Giardino dei Giusti e ha dedicato la sua vita a ricercare nel mondo i Giusti tra le nazioni. La commemorazione fino agli anni novanta era effettuata piantando alberi in onore dei Giusti tra le nazioni. Oggi, non essendoci più spazio per le piantumazioni, è stato costruito nel giardino il Muro d'Onore su cui ne vengono scolpiti i nomi. In seguito sono stati creati molti giardini dei Giusti in Italia e nel mondo.
Su biblotu puoi trovare:
- L'impostore, di Giorgio Perlasca - Il Mulino, 2007
- La banalità del bene: storia di Giorgio Perlasca di Enrico Deaglio - Feltrinelli 1993
Video Mixer dedica una puntata a Giorgio Perlasca
- La lista di Schindler di Keneally Thomas - Frassinelli, 2013
Video Oskar Schindler l'uomo che salvò 1200 ebrei
Sul tema della memoria vogliamo suggerirvi anche un libro la cui autrice sostiene che sovranismo, razzismo e populismo proliferano nelle nazioni più "smemorate" quei Paesi che, dopo la seconda guerra mondiale, non si sono impegnati in un serio ripensamento della loro storia.
- I senza memoria: storia di una famiglia europea di Géraldine Schwarz - Einaudi, 2019
Nel 1938, Karl Schwarz, nonno paterno dell'autrice, approfittando delle leggi razziali naziste, rileva per pochi soldi la piccola azienda di un imprenditore ebreo, Julius Löbmann, e dopo la guerra per molto tempo rifiuta di pagargli il giusto risarcimento. È da questo episodio, taciuto e rimosso dai discorsi familiari, che prende l'avvio I senza memoria, un'indagine appassionante e dolorosa sulle responsabilità individuali e sulle amnesie collettive legate ai paesi governati da regimi totalitari fascisti nell'Europa del XX secolo. Solo la consapevole elaborazione del passato e l'ininterrotto lavoro sulla memoria, sostiene Géraldine Schwarz, potranno impedire il ripetersi delle tragedie che hanno funestato la vita di milioni di persone.
Géraldine Schwarz è nata a Strasburgo nel 1974, da una famiglia franco-tedesca. È stata per molti anni l'inviata in Germania dell'Agence France-Press e scrive per numerosi organi di stampa internazionali. Attualmente vive a Berlino. Per Einaudi ha pubblicato nel 2019 I senza memoria (insignito nel 2018 del Prix du livre européen).
Con il termine Shoah si indica la distruzione degli Ebrei d'Europa (circa 6 milioni di persone) ma i nazisti sterminarono anche gli oppositori politici, i rom e i santi, gli omosessuali, le prostitute, gli handicappati, i Testimoni di Geova, circa 20 milioni di persone.
Visita il sito della collezione delle interviste in italiano dello USC Shoah Foundation The Institute for Visual History and Education, conservate presso l’Archivio Centrale dello Stato in Roma: Ti racconto una storia: voci dalla shoah
Cari lettori a mercoledì prossimo.