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martedì

23

aprile

“Una minima infelicità" di Carmen Verde

“Una minima infelicità" di Carmen Verde

23 aprile 2024 ore 17:30

Incontro

Una minima infelicità di Carmen Verde (Neripozza, 2022). L’autrice dialoga con la traduttrice del romanzo, Regina López Muñoz  

 

Nelle fotografie sediamo sempre vicine, io e mia madre: lei pallida, a disagio, con uno sguardo che pare scusarsi. A quei tempi, pregava ancora Dio che le mie ossa s’allungassero. Ma Dio non c’entrava. Se ci vuole ostinazione per non crescere, io ne avevo anche troppa.

 

Una minima infelicità è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto. Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione. Ogni pagina di questo romanzo ci mostra cosa significhi davvero saper narrare utilizzando una lingua magnifica che ci ipnotizza, ci costringe ad arrivare all’ultima pagina, come un naufragio desiderato. Questo libro è il miracolo di una scrittrice che segna un nuovo confine nella narrativa di questi anni.

 

Carmen Verde è un'autrice italiana nata a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. I suoi racconti sono stati pubblicati da Nottetempo, Babbomorto Editore, Cadillac e Succedeoggi, e Tapirulan (Sjette). Nel 2018 è stata segnalata come autrice dal Premio Calvino. Nel 2022 ha pubblicato per Neripozza Una minima infelicità, libro candidato al Premio Strega 2023.

 

Regina López Muñoz (Málaga, 1985), laureata in Traduzione, master in Traduzione letteraria, dal 2010 ha tradotto in spagnolo più di centocinquanta libri dal francese, l’inglese, l’italiano e il portoghese, soprattutto narrativa contemporanea, saggistica e fumetti. Impartisce anche lezioni e workshop rivolti a studenti e professionisti della traduzione. Tra gli autori di spicco che ha avuto la fortuna di tradurre figurano Edna O'Brien, Teju Cole, Mario Rigoni Stern, Gipi, Dorothy Allison, Jérôme Ferrari, Margaret Drabble, Éric Vuillard, Itamar Vieira Junior e Mary Oliver. È impegnata nella promozione della letteratura e della traduzione e partecipa regolarmente a dibattiti e conferenze pubbliche in librerie, biblioteche e festival.