Impossibile elencare le sale prestigiose, le grandi orchestre e gli illustri musicisti che figurano nel carnet di Shlomo Mintz, uno dei massimi violinisti della nostra epoca. Si dedica anche ,alla direzione d'orchestra ed è nella duplice veste di violinista e direttore dei Solisti Aquilani che viene ora a Roma. Suonerà il Concerto in re minore per due violini, archi e basso continuo di Bach e il Concerto in re minore per violino e archi di Mendelssohn, che saranno incorniciati da due composizioni per sola orchestra, la Sinfonia n. 10 per archi di Mendelssohn e le Visions fugitives op. 22 di Prokof’ev.

Nato a Mosca sessanta anni fa e trasferitosi ad appena due anni in Israele, Shlomo Mintz è uno dei massimi violinisti della nostra epoca. Debuttò giovanissimo con la Filarmonica d'Israele e poco dopo fu chiamato da Zubin Mehta a sostituire il grande Itzhak Perlman. A sedici anni suonò alla Carnegie Hall di New York e da allora si può dire che siano finite le esibizioni da bambino prodigio e sia iniziata la sua vera grande carriera concertistica, che lo ha portato in tutto il mondo.

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