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San Lorenzo mon amour
Rubrica sul territorio
Nel quarto appuntamento con la rubrica “San Lorenzo mon amour” parliamo di un altro importante simbolo del quartiere, la bellissima Basilica di San Lorenzo, luogo che affonda le sue radici in epoca costantiniana e fu meta di pellegrinaggi già dal Medioevo. La Basilica è una delle tappe del famoso Giro delle Sette Chiese, itinerario formalizzato nel XVI secolo da San Filippo Neri, ma in realtà già vivo come pratica popolare nei secoli precedenti. Filippo Neri volle dedicare a questo pellegrinaggio un giorno fisso dell’anno e scelse il giovedì grasso, con l’intento di contrastare, attraverso questa pratica devozionale, i festeggiamenti dal sapore pagano del carnevale romano.
San Lorenzo fu un martire cristiano, ucciso il 10 agosto del 258 e sepolto in una cripta della catacomba Ciriaca sulla via Tiburtina; è nota ai più la leggenda secondo la quale fu bruciato su una graticola, ma forse non tutti sanno che San Lorenzo è anche il patrono dei Bibliotecari. Diversi decenni dopo la sua morte, nella prima metà del IV secolo, l'imperatore Costantino avviò una serie di interventi per consentire ai fedeli l'accesso alla tomba ed erigere nelle sue vicinanze una grande Basilica circiforme a tre navate, chiamata Basilica Maior.
Nella seconda metà del VI secolo, Pelagio II fece costruire un secondo edificio, la Basilica Minor. I due edifici coesistettero per lungo tempo, ma la chiesa costantiniana fu progressivamente abbandonata e distrutta. All’inizio del XIII secolo, Onorio III intervenne sul complesso, trasformandolo in modo radicale. L’edificio fu prolungato a ovest e il suo orientamento fu invertito rispetto a prima; l’abside fu abbattuta, la vecchia navata centrale fu rialzata e divenne il presbiterio della nuova Basilica. L’attuale Basilica, a tre navate, è quindi composta dalla Basilica pelagiana e da quella onoriana che costituisce il corpus principale dell'edificio. Il 19 luglio 1943 la Basilica fu danneggiata dalle bombe che caddero sulla facciata e sulla parte centrale della navata: i dipinti che decoravano la facciata andarono perduti per sempre, mentre i restauri che proseguirono fino al 1948 permisero il recupero dell’edificio.
Per chi non conosce ancora questa Basilica, consigliamo assolutamente di visitarla, soffermandovi ad osservare in particolar modo il bellissimo chiostro della fine del XII secolo e la stupenda pavimentazione musiva realizzata dai Cosmati, la più importante famiglia di marmorari romani. Per chi invece non è appassionato di arte, ma ama il mistero e l’esoterismo, segnaliamo che, secondo alcuni, è proprio qui che si troverebbe il Santo Graal: l’archeologo Barbagallo sostiene infatti che l’antico calice, da cui Gesù bevve il vino durante l’ultima cena, sarebbe giunto fino ai nostri giorni, nascosto proprio nel sottosuolo della Basilica di San Lorenzo.