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Ran
16 - 29 aprile 2021
Per la nostra rubrica dedicata al cinema, oggi proponiamo uno dei capolavori del regista giapponese
Akira Kurosawa
Il film Ran del 1985 rappresenta un vero capolavoro epico da parte del regista nipponico Akira Kurosawa, che deve la sua forza alla sintesi perfetta fra il teatro Nō giapponese del XIV secolo e la tragedia di William Shakespeare “Re Lear”.
Vincitore dell’Oscar (1986) per i migliori costumi e di 2 BAFTA Awards (1987) per il miglior film straniero ed il miglior trucco, quest’opera ricalca la struttura di Re Lear, ma ambienta la vicenda nel Giappone del XVI secolo.
Il film racconta la storia di un anziano signore feudale, Hidetora Ichimonji, che dopo aver spartito il regno tra i suoi tre figli si troverà ad assistere ad una guerra fratricida, che porterà alla distruzione del suo impero, della sua famiglia e di se stesso, in un poetico crescendo di avidità, devastazione e morte.
Il protagonista Hidetora decide di dividere il suo regno tra i tre figli, il maggiore Taro, il secondogenito Jiro e il più giovane Saburo e questi ricordano indiscutibilmente le figlie di Lear, rispettivamente Goneril, Regan e Cordelia.
Tuttavia, mentre Lear chiede alle figlie di dimostrare il loro sentimento attraverso una dichiarazione d’amore verso il padre, per decidere quale parte di regno assegnargli, Kurosawa ricorre alla parabola delle tre frecce. Secondo la leggenda, il condottiero Mori Hotonari, a cui è ispirato il personaggio di Hidetora, riunisce i tre figli e gli chiede di spezzare prima una singola freccia e poi tre assieme, dimostrandogli che l’unione fa la forza. Hidetora impartisce ai figli la stessa lezione, ma, a differenza della parabola di Motonari, secondo una visione più cinica della vita, Saburo improvvisamente rompe le frecce sul suo ginocchio, criticando la lezione del padre e mancandogli di rispetto. Dopo di che scappa proprio come Cordelia. Questo gesto catalizza gli eventi del film.
Diventa quindi preponderante la figura della crudele moglie di Taro, Kaede, astuta manipolatrice, che cerca vendetta su Hidetora per la morte della propria famiglia. Questo personaggio è del tutto assente in Re Lear, ma è intuibile che sia stata influenzata pesantemente dalle figure di Goneril e Regan, entrambe assetate di potere; Taro e Jiro invece vengono rappresentati come burattini controllati dal fascino di Kaede.