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1 - 7 maggio 2021

Una poesia per il primo maggio

Weldy «il duro» di Edgar Lee Masters

Mi convertii e mi diedi una calmata, allora
mi diedero un lavoro nella fabbrica di scatolette,
e ogni mattino dovevo riempire di benzina
la cisterna del cortile
che alimentava i bruciatori dei capannoni
per riscaldare i saldatori.
E io salivo una scala traballante per poterlo fare,
trasportando secchi pieni di quella roba.
Una mattina, come io stavo lì a versare
l’aria si fermò e sembrò sollevarsi
e come la cisterna esplose io fui sparato in alto
e piombai giù con le gambe spezzate,
e i miei occhi crepitarono come due uova al tegamino,
a causa di qualcuno che aveva lasciato acceso un bruciatore,
e qualcosa aveva risucchiato la fiamma nella cisterna.
Il Giudice distrettuale disse che era stato
uno che stava lavorando con me, e così
il figlio del vecchio Rhodes non mi doveva un soldo.
E io mi sono seduto sul banco dei testimoni, ero cieco,
come Jack il violinista, e continuavo a dire,
«Io non lo conoscevo per niente».
 
(traduzione da Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, Mondadori 1992)
 
In occasione della Festa dei lavoratori, inauguriamo un nuovo spazio settimanale dedicato alla poesia e iniziamo con il proporvi un componimento tratto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, celebre raccolta di poesie in verso libero, pubblicata per la prima volta tra il 1914 e il 1915 sul Ready's Mirror di Saint Louis. Ciascuna poesia narra, in forma di epigrafe, quella che fu la vita degli abitanti di Spoon River, sepolti nel cimitero del paese. Località immaginaria, Spoon River prende il nome dall’omonimo fiume che scorre vicino a Lewistown, città natale dell'autore alla quale egli si ispira per la sua raccolta: «Il villaggio di Lewiston mi aveva fornito una chiave che apriva i segreti di tutto il mondo. Mentre la mia carriera di poeta sembrava arenata o del tutto finita, cominciai a sognare di scrivere un libro su una cittadina di campagna, ma tale da avere tanti personaggi e tanti fili e modelli da diventare la storia del mondo intero».

'Butch' Weldy conclude la serie di "Minerva", una sequenza di cinque poesie (Minerva Jones, "Indignation" Jones, Doctor Meyers, Mrs. Meyers, "Butch" Weldy) che ruotano attorno al personaggio di Minerva Jones, “la poetessa del paese”, morta per aborto. Nel componimento Weldy il duro ci parla in prima persona, ma non fa menzione della donna, nonostante l'abbia condotta lui stesso verso la rovina. Ci racconta invece del suo lavoro di operaio presso una fabbrica di scatolame e dell'incidente sul lavoro che lo ha reso cieco e storpio. Il tribunale attribuisce la colpa dell’infortunio a un suo collega, sollevando dalla responsabilità i proprietari della fabbrica.

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