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Poetry Corner
Una poesia per il primo maggio
Mi convertii e mi diedi una calmata, allora
mi diedero un lavoro nella fabbrica di scatolette,
e ogni mattino dovevo riempire di benzina
la cisterna del cortile
che alimentava i bruciatori dei capannoni
per riscaldare i saldatori.
E io salivo una scala traballante per poterlo fare,
trasportando secchi pieni di quella roba.
Una mattina, come io stavo lì a versare
l’aria si fermò e sembrò sollevarsi
e come la cisterna esplose io fui sparato in alto
e piombai giù con le gambe spezzate,
e i miei occhi crepitarono come due uova al tegamino,
a causa di qualcuno che aveva lasciato acceso un bruciatore,
e qualcosa aveva risucchiato la fiamma nella cisterna.
Il Giudice distrettuale disse che era stato
uno che stava lavorando con me, e così
il figlio del vecchio Rhodes non mi doveva un soldo.
E io mi sono seduto sul banco dei testimoni, ero cieco,
come Jack il violinista, e continuavo a dire,
«Io non lo conoscevo per niente».
'Butch' Weldy conclude la serie di "Minerva", una sequenza di cinque poesie (Minerva Jones, "Indignation" Jones, Doctor Meyers, Mrs. Meyers, "Butch" Weldy) che ruotano attorno al personaggio di Minerva Jones, “la poetessa del paese”, morta per aborto. Nel componimento Weldy il duro ci parla in prima persona, ma non fa menzione della donna, nonostante l'abbia condotta lui stesso verso la rovina. Ci racconta invece del suo lavoro di operaio presso una fabbrica di scatolame e dell'incidente sul lavoro che lo ha reso cieco e storpio. Il tribunale attribuisce la colpa dell’infortunio a un suo collega, sollevando dalla responsabilità i proprietari della fabbrica.