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Pagine in Circolo: Rimembri ancora

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Pagine in Circolo: Rimembri ancora

20 - 27 novembre 2024

Rubrica letteraria online

Terzo appuntamento con la rubrica letteraria Pagine in Circolo. Lo scorso 7 novembre il Circolo di lettura Rugantino ha ospitato il noto scrittore Paolo Di Paolo che ha presentato il suo ultimo libro “Rimembri ancora. Perché amare da grandi le poesie studiate a scuola” (Il Mulino, 2024). Il titolo di questo libro ci riporta immediatamente alla bellissima poesia leopardiana che tutti non possiamo a far a meno di ricordare. Ed è proprio questo l’intento di Di Paolo, non solo far ricordare le poesie studiate a scuola, ma anche riscoprirle da adulti con occhi e orecchie diverse, con un’apertura interiore più coinvolta e appassionata. Il Circolo di lettura ha scoperto in quest’opera un libro straordinariamente valevole per poterlo utilizzare come un prontuario di tanti testi d’autore, decidendo così di organizzare altri incontri per procedere alla lettura condivisa dei testi riportati. Molte le domande rivolte all’autore, tra cui "se oggi è ancora utile lo studio mnemonico delle poesie" e "perché abbia paragonato la poesia “10 agosto” del Pascoli ad una ‘cosmogonia maligna’".

Se volete approfondire l’argomento ‘poesia’ vi consigliamo oltre alla lettura di “Rimembri ancora” anche un libro di Luca Serianni:

Paolo Di Paolo, Rimembri ancora. Perché amare da grandi le poesie studiate a scuola (Il Mulino, 2024).

La nebbia agl'irti colli... E poi? Come faceva? È raro tornare da adulti alle poesie incontrate da studenti. Eppure, sarebbe bello scoprire come risuonano in noi. E accorgersi che la vita le ha rese più leggibili, più emozionanti, più preziose. Nel bagaglio delle conoscenze scolastiche, insieme alle tabelline, al teorema di Pitagora, alla fotosintesi clorofilliana, rientrano anche molte poesie. C'è perfino chi, nel tempo, le ha imparate a memoria. Da «Silvia, rimembri ancora» di Leopardi a «La pioggia nel pineto» di D'Annunzio, dalle «stelle cadenti» di Pascoli al «male di vivere» di Montale, può capitare di ritrovarsi qualche verso sulle labbra, all'improvviso. Sembra che voglia dirci ancora qualcosa. Ma cosa? Paolo Di Paolo ci offre un'occasione per leggere in modo nuovo e sorprendente le poesie studiate a scuola. Toglie un po' di polvere e le libera dai luoghi comuni, rimette in rapporto scrittura e vita. Seguendo piste imprevedibili, riscopre «Dei Sepolcri» come un canto carico di tenerezza e rilegge «Il cinque maggio» come un editoriale in versi. Accosta autori contemporanei come Ray Bradbury a Carducci o Yasmina Reza a Manzoni, ripensa i versi secchi di Ungaretti all'ombra delle guerre odierne. E mette in gioco anche sé stesso, la sua storia di studente, di aspirante scrittore: un romanzo mai scritto su Gozzano; le telefonate e gli incontri con i grandi del secondo '900, Luzi, Zanzotto, Sanguineti, Spaziani... Dimostra così che l'esperienza può riempire di senso quei versi lontani e completarli nel tempo, fra amori, ferite, desideri, sogni.

Luca Serianni, Il verso giusto: 100 poesie italiane (Laterna, 2020)

Valore assoluto, rappresentatività e, naturalmente, gusto personale sono i criteri che hanno selezionato cento poesie scritte 'in italiano' nell'arco di otto secoli di storia letteraria: da Giacomo da Lentini a Petrarca, da Gaspara Stampa a Tasso, da Leopardi a Caproni, affacciandosi su qualche nome meno noto, dedicando attenzione alla lirica femminile. Questo libro delizierà i lettori che hanno la curiosità di riprendere in mano poesie un tempo accostate a scuola. Una lettura per gli studenti e gli insegnanti che vogliono scoprire o riscoprire il patrimonio letterario italiano, avvalendosi del commento di un insigne linguista.

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