Proponiamo oggi la lettura dell’ultima opera di Elizabeth Strout, sequel della raccolta di racconti Olive Kitteridge, già vincitrice dei Premi Pulitzer (2009), Bancarella (2010) e Mondello (2012).

Anche in questo caso la narrazione è strutturata in forma di “romanzo in racconti”, tutti in qualche modo correlati tra loro e allo stesso tempo indipendenti, in cui ritroviamo molti dei personaggi del primo volume ma anche storie che i lettori hanno conosciuto in altri romanzi della stessa autrice.

Siamo di nuovo a Crosby, piccola e anonima cittadina sulla costa del Maine, dove vive l’ormai ultrasettantenne Olive, ex insegnante di matematica dal carattere schietto, ruvido, scorbutico, capace di repentini cambi d’umore. Rimasta vedova di Henry, che l’ha amata intensamente nonostante la sua difficile personalità, è ora una donna più matura, disposta a guardare dentro sé stessa con la stessa onestà con cui per tutta la vita ha osservato i suoi concittadini e il mondo circostante.

In questo nuovo capitolo avrà l’opportunità di innamorarsi ancora, legandosi a Jack Kennison, anche lui vedovo e docente in pensione, un uomo tanto diverso dal primo marito con cui però scoprirà un nuovo equilibrio...

𝑂𝑙𝑖𝑣𝑒, 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑒. 𝑇𝑢 𝑠𝑒𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑚𝑎𝑙𝑒𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑒 𝑖𝑜… 𝑚𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑚𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜. 𝑄𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖, 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑡𝑖 𝑠𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒, 𝑂𝑙𝑖𝑣𝑒, 𝑓𝑜𝑟𝑠𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑜’ 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑂𝑙𝑖𝑣𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑒, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑙𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑜’ 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖. 𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑖𝑜 𝑡𝑖 𝑎𝑚𝑜, 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜.

 

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