giovedì
29
dicembre
martedì
27
dicembre
giovedì
29
dicembre
Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo regia Antonio Latella
27 - 29 dicembre 2016
Teatro Argentina - Largo di Torre Argentina, 52
riconoscimenti in Italia e in giro per il mondo.
Via di scena l’oggettistica, le ambientazioni, gli interni casalinghi e perfino o’ presepe: restano gli attori e il copione. Perché il testo drammaturgico è rispettato in pieno, fin nella punteggiatura recitata bulimicamente. Ma più è fedele la declamazione del testo, maggiore è la sua decostruzione a ritmo di cambi musicali: immobile il primo atto, con i personaggi schierati in proscenio a volto coperto e sovrastati da una gigantesca stella cometa. Roboante il secondo, quello della detonazione, in cui l’istituzione familiare e il presepe si frantumano a suon di rock, tra lanci di animali di pezza e isterismi domestici. Visionario e immaginifico il terzo, tetro come le nere vesti delle donne conciate a lutto che accerchiano Luca Cupiello, nudo al centro della scena in un surreale e caravaggesco presepe di morte e solitudine.
Rivoluzionata anche la caratterizzazione dei personaggi: Luca (Francesco Manetti), non più tenero sognatore, è rabbioso nella sua urlata ossessione per il presepe. Concetta (Monica Piseddu), già bisbetica e pugnace, è ora una donna scavata dalla rassegnazione che trascina il pesantissimo carro del fallimento della famiglia con lo sguardo perso nel vuoto. Tommasino (Lino Musella) è fedele all’originale, eppure responsabile del clamoroso colpo di scena finale. Il Natale di Antonio Latella smuove gli animi e turba, danzando coraggiosamente lungo il confine tra lecito e illecito, libertà artistica e rispetto della tradizione, Brecht e la psicanalisi.
Via di scena l’oggettistica, le ambientazioni, gli interni casalinghi e perfino o’ presepe: restano gli attori e il copione. Perché il testo drammaturgico è rispettato in pieno, fin nella punteggiatura recitata bulimicamente. Ma più è fedele la declamazione del testo, maggiore è la sua decostruzione a ritmo di cambi musicali: immobile il primo atto, con i personaggi schierati in proscenio a volto coperto e sovrastati da una gigantesca stella cometa. Roboante il secondo, quello della detonazione, in cui l’istituzione familiare e il presepe si frantumano a suon di rock, tra lanci di animali di pezza e isterismi domestici. Visionario e immaginifico il terzo, tetro come le nere vesti delle donne conciate a lutto che accerchiano Luca Cupiello, nudo al centro della scena in un surreale e caravaggesco presepe di morte e solitudine.
Rivoluzionata anche la caratterizzazione dei personaggi: Luca (Francesco Manetti), non più tenero sognatore, è rabbioso nella sua urlata ossessione per il presepe. Concetta (Monica Piseddu), già bisbetica e pugnace, è ora una donna scavata dalla rassegnazione che trascina il pesantissimo carro del fallimento della famiglia con lo sguardo perso nel vuoto. Tommasino (Lino Musella) è fedele all’originale, eppure responsabile del clamoroso colpo di scena finale. Il Natale di Antonio Latella smuove gli animi e turba, danzando coraggiosamente lungo il confine tra lecito e illecito, libertà artistica e rispetto della tradizione, Brecht e la psicanalisi.
Teatro di Roma - Teatro Argentina
Indirizzo: Largo di Torre Argentina, 52 - 00186 ROMA (RM)
Telefono: 06.684000346 - Biglietteria 06.684000311/14
Indirizzo: Largo di Torre Argentina, 52 - 00186 ROMA (RM)
Telefono: 06.684000346 - Biglietteria 06.684000311/14